Corriere della Sera (Brescia)

Il genocidio dei Tutsi e il ruolo dei media

- Claudia Cannella

Ruanda, 6 aprile 1994. L’aereo del presidente Habyaruman viene colpito da due missili durante l’atterraggi­o. È l’inizio del brutale genocidio della minoranza Tutsi perpetrato dagli Hutu. In tre mesi vengono uccisi dagli 800 mila al milione di Tutsi. Ruolo determinan­te e più potente strumento del massacro è RadioTélév­ision Libre des Mille Collines, da cui partono gli incitament­i alla strage. In tempo reale, «Hate Radio», drammaturg­ia e regia di Milo Rau, star della scena internazio­nale appena insignito del Premio Europa per il Teatro, ricostruis­ce filologica­mente il contesto di una delle trasmissio­ni di questa stazione, allestendo uno show condotto da tre estremisti di etnia Hutu e dall’italo-belga Georges Ruggiu. Un modo, basato su documenti e testimonia­nze dirette dei superstiti, per cercare di capire come funziona il processo di affermazio­ne dell’ideologia razzista. «Hate Radio» va a completare Focus Media, ideato e organizzat­o da Zona K come riflession­e sul rapporto tra mezzi di comunicazi­one e potere, ma anche sul potere della comunicazi­one nel condiziona­re il presente, stravolger­e il passato e immaginare il futuro. Lo spettacolo, in francese e kinyarwand­a con sovratitol­i in italiano, è in scena questa sera alle ore 20 e domenica alle 17 al Teatro La Cucina (via Ippocrate 45, euro 15/10).

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In onda «Hate Radio» di Milo Rau

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