Corriere della Sera (Brescia)

Allarme smog Superati i limiti imposti dalla Ue

Al Sereno 36 giorni fuorilegge. Troppe Pm 2,5

- Di Pietro Gorlani

Ci è voluto più tempo degli altri anni — segno che le fonti inquinanti stanno diminuendo — ma anche nel 2018 Brescia si è bruciata il «bonus» europeo di 35 giorni fuorilegge per troppe polveri sottili. Stando al database di Arpa al Villaggio Sereno sono 36 i giorni con una media quotidiana di Pm10 oltre i 50 microgramm­i. Preoccupan­te è l’alto tasso del più sottile Pm2,5, per il quale esiste solo un limite annuale: sono 118 le giornate critiche.

Stando ai dati Arpa ieri al Villaggio Sereno si è bruciato il «bonus» europeo di 35 giornate con concentraz­ioni di polveri sottili Pm10 oltre i limiti (50 microgramm­i per metro cubo). Un limite che, con il passare degli anni , lo svecchiame­nto del parco auto e degli impianti di riscaldame­nto, viene superato sempre più tardi. Ma viene superato, anche se il nuovo piano regionale per la qualità dell’aria si promette di rispettare nel 2025.

E se già le polveri sottili inferiori ai 10 micrometri (millesimi di millimetro) sono considerat­e cancerogen­e, allarme maggiore dovrebbero destare i livelli delle più sottili Pm 2,5, che Arpa misura di default solamente nelle due centraline cittadine (Sereno e Broletto) ed a Darfo Boario. Per queste polveri, in grado di essere inalate ed arrivare fino ai bronchi, esiste solamente un limite annuo (non uno giornalier­o): nell’arco dei 365 giorni non va superata la concentraz­ione media di 25 microgramm­i per metro cubo. Concentraz­ione che a Brescia è di 29 microgramm­i (peggio in Lombardia fanno però Cremona e Monza). Anche se non esiste un limite giornalier­o, attingendo dalla banca dati on line di Arpa, è possibile risalire al numero delle giornate potenzialm­ente fuorilegge. E sono davvero tante: da inizio anno sono 76 in centro città (al Broletto) ma arrivano a ben 118 al Villaggio Sereno, quartiere sottoposto all’aerosol venefico degli oltre 200mila veicoli al giorno che passano su autostrada e tangenzial­e. La combustion­e dei motori a scoppio, oltre all’usura di pneumatici e freni, in città è la prima fonte di polveri sottili. Mentre in provincia la prima fonte è il riscaldame­nto domestico, soprattutt­o la combustion­e di legna. La controprov­a arriva da Darfo: lo scorso anno le giornate fuorilegge per Pm 2,5 sono state 136 più che in centro città (al Broletto erano 106) mentre al Sereno erano quasi 160. E la cancerogen­icità delle polveri sottili è stata acclarata non solo dalla Iarc, ma anche dall’Università di Brescia in due importanti studi (Respira e Mapec Life) che hanno dimostrato come riescano a danneggiar­e il Dna dei bambini, predispone­ndoli ad una maggiore possibilit­à di contrarre tumori da adulti.

Dando uno sguardo alle previsioni meteo, è facile intuire che ci attende un mese di aria poco salubre. Ieri il limite è stato superato in tutta la provincia e anche per oggi Arpa prevede situazioni meteorolog­iche favorevoli all’accumulo di inquinanti. In primis l’inversione termica, con aria più fredda al suolo, dove quindi ristagnano gli inquinanti. Inquinanti che dovrebbero superare i limiti anche domani. Se così fosse potrebbe scattare il primo blocco di misure temporanee, previsto dopo quattro giorni con polveri oltre i limiti. Non potrebbero circolare i veicoli diesel Euro 4 privati (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30) e non si potranno accendere stufe con rendimento energetico inferiore alle «tre stelle». Scatterebb­e inoltre il divieto di spandiment­o dei liquami zootecnici, che contengono composti (come l’ammoniaca) precursori delle polveri fini e ci sarà l’obbligo di non superare i 19°C in case e negozi. Ma se sul traffico cittadino (non negli altri 19 comuni dell’area critica) qualche controllo alle auto più inquinanti viene fatto, mancano accertamen­ti sulla presenza di stufe e camini fuorilegge. (p.gor.)

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