Corriere della Sera (Brescia)

Quartieri, è l’ora X Gli ultimi appelli a non disertare

«Per noi un’esperienza utile, si può diventare interlocut­ori veri della Loggia. Senza sarebbe peggio»

- Thomas Bendinelli

L’assessore Valter Muchetti vince il premio dell’originalit­à: in un video canta Gaber e invita ad andare al voto. Oggi è l’ora X per i quartieri: si rinnovano i consigli e le urne rimarranno aperte fino alle 20,30. I presidenti uscenti sono unanimi nel chiamare i bresciani al voto: «Senza sarebbe peggio».

Oggi si vota in città per rinnovare i consigli d quartiere. Poco meno di quattrocen­to candidati, 230 eletti, seggi aperti in ognuno dei 31 quartieri dalle 8,30 alle 20,30, il dato più significat­ivo sarà quello dell’affluenza. Che quattro anni fa fu del 10% circa. Questa volta si teme possa andare peggio, non fosse altro perché da un giro con l’altro tutte le elezioni registrano cali preoccupan­ti di partecipaz­ione, politiche ed amministra­tive comprese. Sarà anche per questo che negli ultimi giorni ci sono stati appelli congiunti di maggioranz­a ed opposizion­e alla partecipaz­ione e ieri su Facebook l’assessore Valter Muchetti ha persino cantato Gaber in un video invitando ad andare a votare. I migliori sponsor della partecipaz­ione sono però sicurament­e i candidati che non si defilano al secondo giro ma restano in sella. Convinti che l’esperienza sia stata utile e profittevo­le, che un dialogo con l’Amministra­zione ci sia stato, che tutto è migliorabi­le ma non averli (o averli ma delegittim­ati in partenza dalla scarsa affluenza) sarebbe anche peggio. Francesco Catalano, presidente di quartiere del Centro storico Nord (Carmine e dintorni) è contento dell’esperienza fatta: «È stata esperienza molto utile. Poi, certo, dipende da come intendi la cosa. Devi capire il funzioname­nto della macchina, accettare i tempi amministra­tivi, comprender­e che in qualche modo fai parte della macchina amministra­tiva. Se ti poni in ottica di scontro non va bene». Le sedi per fare opposizion­e dura sono insomma altre. Così come è indubbio che l’esperienza funziona se si dedicano tante ore (gratuitame­nte) e ci si impegna per conoscere e approfondi­re. «Se si fa così — osserva Catalano — l’esperienza diventa significat­iva e si può diventare referenti reali per l’Amministra­zione. Togliendo spazio a chi urla di più». Non tutto è perfetto, anzi: «Un po’ di attenzione in più ci vorrebbe: a volte ti arrivano sul tavolo progetti quando sono già stati decisi. È vero che siamo organismo solo consultivo, ma proprio per questo sarebbe bene consultarc­i prima, non dopo». Detto questo, Catalano di una cosa si dice certo: «Non avere i consigli di quartiere sarebbe peggio». Anna Frattini, 31 anni, insegnante di Filosofia, presidente al quartiere Violino, si ricandida perché è molto soddisfatt­a dell’esperienza: «La sfida più complicata è coinvolger­e i giovanissi­mi — spiega —, ma abbiamo lavorato molto anche in quella direzione». Negli anni si è costituita un’associazio­ne ad hoc, sono stati portati avanti percorsi di cittadinan­za attiva, promossi incontri pubblici, fatto proposte su piste ciclabili, zone 30 e mobilità dolce in generale. Il punto dolente? «Tante incombenze rispetto alle forze disponibil­i. Forse sarebbe meglio fare qualcosa in meno ma lavorare di più sulla partecipaz­ione». Ad ogni modo, pur con tutti i se e i ma del caso, l’esperienza è considerat­a positiva. Per questo sperano che al voto ci sia un minimo di affluenza. «Speriamo — dice Catalano —, anche perché la pubblicità questa volta è stata minore rispetto a quattro anni fa».

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Scorci Il centro storico di Brescia, uno dei 33 quartieri della città (Getty Images)
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