Islam, diplomati i primi «Imam»
Così come è stato concepito a Brescia dall’Università Statale, dalla Cattolica, dalla Prefettura e dal Consiglio territoriale per l’immigrazione in accordo con l’Ucoii (l’Unione delle comunità islamiche d’Italia) il corso è unico nel suo genere: dare ai ministri di culto islamico che si stanno preparando per insegnare ai propri connazionali i fondamenti dell’Islam, una preparazione anche di tipo giuridico con un percorso che insegni i diritti e doveri del nostro ordinamento, dalla libertà di manifestare la propria religione, ai principi, ad esempio, che regolano in Lombardia la nascita di nuovi luoghi di culto. Il corso ha impegnato i futuri «Imam» (una cinquantina di persone di varie nazionalità e comunità islamiche attive in provincia con un buon gruppo di donne) cinque sabati mattina con 4 ore di lezione tenute da docenti di Statale e Cattolica, funzionari del Comune ed esperti del tema. Ieri alla moschea di via Corsica è stato il giorno della consegna degli attestati di partecipazione al corso che sanciscono una sorta di patto di convivenza civile tra comunità. Ora molti di loro proseguiranno la formazione per diventare ministri di culto con un taglio più spirituale. Alla fine del percorso, però, saranno in grado di predicare i principi dell’Islam e guidare le proprie comunità ben sapendo le regole che governano la materia in Italia. «È stato un percorso, che si affianca anche all’ingresso dei ministri di culto nelle carceri di Brescia, teso ad evitare i rischi di radicalizzazione — spiega il professor Carlo Alberto Romano, docente di criminologia fra i promotori del corso —. In collaborazione con la comunità islamica abbiamo voluto dare a coloro che saranno chiamati a guidare le rispettive comunità (al corso non c’erano solo arabi, ma anche senegalesi e pakistani) una formazione attraverso la quale abbiano contezza delle regole del nostro Paese, dei diritti e dei doveri e ci aiutino a trasmettere queste regole a quanti ascolteranno i loro insegnamenti. Aumentare il senso civico di un Imam vuole dire lavorare per una integrazione più efficace». (Nella foto di Richard Morgano per LaPresse alcuni fra i partecipanti al corso di formazione)