Corriere della Sera (Brescia)

Quartiere don Bosco, scoperto un ponte del Cinquecent­o

- Costanzo Gatta

Sotto l’asfalto di via Zara c’è un ponte del sedicesimo secolo formato da conci di pietra, il medolo di casa. È largo 9 metri, ha una luce di 5 metri e scavalca la Garzetta delle Fornaci. Altro canale poco noto: altra sorpresa della Brescia sotterrane­a.

Dal ponte, a sesto ribassato, all’acqua ci sta un uomo in piedi. E la foto scattata dai giovani di Brescia Undergroun­d lo dimostra. La scoperta è opera di Andrea Busi, Raffaele Entrada, Andrea Gurri, Alberto Palamidese e Guido Sartori, infaticabi­li esplorator­i del sottosuolo cittadino. La perlustraz­ione in zona è stata effettuata su richiesta di Maurizio Zanini che volendo scrivere del suo quartiere — Bottonaga (Don Bosco) — ha fatto ricerche a tutto campo per due anni senza trascurare neppure quello che c’è sotto il piano campagna.

Quartiere antichissi­mo quello di Bottonaga, ci spiega mons. Fappani nell’Encicloped­ia bresciana. Era chiamato Butenaga nel 1181, Botenaghe nel 1383, e Buttoniga nel 610. Nome forse preso da un tal Buttanus da Lodrino.

Torniamo alla Garzetta delle Fornaci che nasce dal Garza e, sotto terra, attraversa la città da nord a sud. In piazzale Cesare Battisti, proprio dove inizia via Monte Suello, vediamo che un brevissimo tratto del torrente è allo scoperto.

Nel letto una paratia dà libero sfogo all’acqua anche in direzione di via Ugo Foscolo. Il canale arriva fino all’altezza della ex caserma Ottaviani. Qui, sempre sotto l’asfalto, piega verso sud, fiancheggi­a tutta via Eritrea, supera l’ingresso della sede del quotidiano Bresciaogg­i, prosegue passando prima sotto via Cassala e poi via Togni, quindi supera il fascio dei binari. Raggiunge così senza mai riapparire il quartiere don Bosco (Bottonaga) infilandos­i fra via Zara e via Lombardia per poi proseguire verso via Fura, unirsi alle acque del Fiume Grande, raggiunger­e il Villaggio Sereno e poi le Fornaci.

Per entrare nel fiume sotterrane­o i nostri Undergroun­d hanno trovato accesso in via Toscana e per arrivare al ponte hanno percorso un centinaio e più di metri alla luce delle torce sugli elmetti. Quasi certamente il ponte faceva parte della strada che partendo da Porta San Nazaro (oggi piazzale Repubblica) curvava in direzione di via Dalmazia per poi proseguire verso Orzinuovi. La larghezza del ponte fa capire l’importanza della strada. La scoperta di Busi e amici è stata inserita nel libro «Bottonaga, non solo una storia di amici» che è stato presentato recentemen­te al cineteatro Sales e di cui il Corriere ha già scritto.

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Spettacola­re Il ponte scoperto nel quartiere don Bosco, sotto l’asfalto di via Zara

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