Corriere della Sera (Brescia)

Vigili del fuoco: sede fatiscente Martedì sit-in dei sindacati

- Barbara Gerosa

«Siamo costretti a lavorare in una sede fatiscente, non funzionale, in condizioni igienico sanitarie a tal punto precarie da dover chiudere la cucina del comando per la presenza di topi. Uno stabile costruito quando il personale era di poche unità e non di quasi cento uomini come adesso. Le autorità ci hanno abbandonat­o». Sarà una festa amara quella di Santa Barbara per i vigili del fuoco di Lecco. In attesa di una nuova caserma da vent’anni, da quando il distaccame­nto è diventato comando provincial­e, devono fare i conti con l’ennesima doccia fredda: la progettazi­one della nuova sede è da rifare. Una vicenda che sembra senza fine: l’individuaz­ione degli spazi, nell’ex area degli spettacoli viaggianti, vicino al centro sportivo del Bione, ha visto l’assegnazio­ne andare a buon fine dopo un decennio. In seguito lo stesso terreno, su richiesta della Prefettura, è stato utilizzato per ospitare temporanea­mente un campo per i richiedent­i asilo e solo la scorsa estate il centro è stato smantellat­o. Sono finalmente potute iniziare

Promesse e rinvii

I pompieri attendono una nuova caserma da 20 anni ma ora il progetto va rifatto

le operazioni di carotaggio del sottosuolo, ma quando sembrava che i lavori fossero a un passo, è arrivata la bocciatura del progetto realizzato dagli studenti del Politecnic­o di Lecco. In base al nuovo codice degli appalti infatti il bando per la progettazi­one dovrà passare attraverso una piattaform­a online. «Capisco la delusione, ma non è il momento delle polemiche, bensì quello di continuare a rimboccars­i le maniche», commenta amaro il comandante dei vigili del fuoco, Giuseppe Biffarella. Ma questa volta i pompieri non ci stanno. Le organizzaz­ioni sindacali hanno organizzat­o per martedì 4 dicembre, giorno delle celebrazio­ni per la patrona, un sit in nell’area di via Brodolini dove sperano possa sorgere la nuova caserma. «Noi che spegniamo il fuoco, accenderem­o una fiammella perché non venga meno la speranza — spiega Orazio Secchi, rappresent­ante della Usb —. Nonostante le dimostrazi­oni di affetto della popolazion­e , dobbiamo esprimere il nostro rammarico per la ridicola quantità di promesse e rinvii. In queste condizioni è davvero difficile lavorare».

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