Corriere della Sera (Brescia)

Ghisa in sciopero a Sant’Ambrogio Il sindaco li stoppa «Un grave sbaglio»

Protesta anti badge. Sala: ingiusto per la città

-

«Profondame­nte sbagliato». Beppe Sala non ci gira attorno, e stronca lo sciopero indetto dagli agenti della polizia locale per il 7 dicembre. «Trovo profondame­nte sbagliato uno sciopero in questi giorni», ha ammesso ieri il sindaco. E la spiegazion­e sta tutta nel calendario che quest’anno segna in rosso quella data non solo perché festivo. Il giorno di Sant’Ambrogio s’annuncia infatti parecchio complicato per Milano, affollato com’è da un tris d’appuntamen­ti: la Prima della Scala, la fiera degli «Oh bej, oh bej», il consiglio ministeria­le dell’Organizzaz­ione per la sicurezza e la cooperazio­ne in Europa (Osce).

L’agitazione dei «ghisa» è allora l’ultima delle cose che servono. «È un diritto legittimo — rimarca Sala — ma non mi piace assolutame­nte che sia piazzato in questi giorni. Non mi sembra giusto per la città». I giorni attorno alla festa del santo patrono «sono giornate delicate», sottolinea proprio il sindaco. Perché l’«Attila» di Giuseppe Verdi non segnerà solo il debutto della stagione scaligera — con tutto il corollario di invitati più o meno illustri — ma anche la prima volta al teatro del Piermarini di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica. Senza contare le annunciate contestazi­oni della piazza antagonist­a alla possibile presenza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Perché il 6 e il 7 dicembre in città si riuniranno i ministri degli Esteri dei 57 Paesi dell’Osce, a cui si aggiungera­nno quelli di altri dieci Stati invitati al vertice per l’anno di presidenza italiana. E perché, come da tradizione, ci sarà da gestire il primo dei quattro affollati giorni della storica fiera natalizia milanese.

È di fronte a questo programma che metterà sotto pressione la città che Sala boccia l’opportunit­à dell’astensione dal lavoro da parte della polizia locale per protestare contro l’introduzio­ne del badge per il controllo delle presenze. Una novità — già in corso di sperimenta­zione da novembre nel comando decentrato del Municipio 3 — su cui la Cgil, a fronte delle «numerose criticità» riscontrat­e in queste settimane, chiede «verifiche» prima di

procedere all’eventuale estensione a tutto il Corpo. Mentre i sindacati di base ne chiedono «l’immediata revoca», in quanto consideran­o la registrazi­one elettronic­a delle presenze «lesiva della dignità degli operatori», nonché causa di «disagi organizzat­ivi ai servizi di polizia locale con conseguent­i implicazio­ni in ordine alla qualità del lavoro degli operatori».

«Loro si sentono trattati come furbetti? No, credo che dovrebbero sentirsi trattati come gli altri. Non parliamo di nessun tentativo di controllo ma un modo per introdurre un modus operandi che oramai è comune», ha replicato il sindaco, spiegando di non sapere «quanti margini di trattativa ci siano» per ricomporre la frattura ed evitare l’altrimenti probabile intervento della prefettura che potrebbe precettare gli uomini in divisa. Critica la posizione dell’amministra­zione comunale il capogruppo azzurro in consiglio comunale, Fabrizio De Pasquale: «È assurdo che la giunta non cerchi un accordo con i vigili e consegni la città a un traffico da delirio — attacca —. Gli agenti della polizia locale chiedono di essere considerat­i e organizzat­i come un Corpo e non come impiegati: hanno ragione, e a Milano dovranno sempre più avere compiti di presidio e controllo della città».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy