La mia Rossa
Il team principal del Cavallino si racconta: «Sono un direttore d’orchestra e mi sfogo in dialetto»
i più difficili — confessa Arrivabene — perché se cammini sicuro si sente sicura anche la squadra». Tuttavia, in casa Ferrari, dove si parla inglese, capita che il self control ceda il passo a sfoghi sanguigni. «Diciamo anche cose orrende nel nostro dialetto», scherza, «è un linguaggio in codice tutto nostro»,gli fa eco Riccardo Adami. Il periodo è di pausa dalla corse, ma non dal lavoro. Il 15 febbraio sarà svelata la nuova Rossa. Modifiche dettate dal cambio dei regolamenti, mirato a incentivare i sorpassi. «Abbiamo dovuto lavorare sull’aerodinamica — così Adami — adottando ali anteriori più larghe, e siamo intervenuti sulla capacità del serbatoio». Prove tecniche anche di convivenza (le premesse sono positive) tra il veterano Vettel e il talentuoso Charles Leclerc. «Credo che si debba tornare fino a Ricardo Rodriguez per trovare un pilota così giovane in Ferrari -— dice Arrivabene — e questo per noi è un segnale forte di rinnovamento». L‘importante è tenere la rotta. «Me lo ha insegnato Marchionne: anche nei momenti difficili bisogna tenere il timone dritto e guardare oltre».
Il Casco d’oro ricevuto pochi giorni fa è il riconoscimento di questa capacità di navigazione, che anche i tifosi hanno apprezzato: «Abbiamo avuto la dimostrazione a Monza, anche se non abbiamo vinto — dice Arrivabene — e io li ringrazio tutti».
"Adami Passiamo 200 giorni fuori casa: vedo più Vettel di mia moglie