«Scuole e stranieri, salta la stretta» Effetto Lodi su 15 Comuni lombardi
Discriminati per bus e mense. Il sindaco: valutiamo il ricorso. Il caso agita le giunte nel Milanese Tutti provedimenti mascherati con motivazioni apparentemente condivisibili che vogliono complicare la vita ai cittadini stranieri Fabio Pizzul Consiglier
«Sono serenamente convinta fossimo nel giusto». La sentenza del giudice della prima sezione civile del tribunale di Milano Nicola Di Plotti sancisce che il Comune di Lodi ha attuato un regolamento «discriminatorio», ma l’autrice di quel regolamento, il sindaco leghista Sara Casanova non fa una piega e lascia intendere che palazzo Broletto potrebbe appellarsi contro la sentenza del tribunale meneghino che obbliga l’amministrazione a modificare i criteri di accesso alle prestazioni scolastiche agevolate per gli stranieri non Ue. Da giovedì sera extracomunitari e italiani hanno lo stesso diritto ad accedere alle tariffe agevolate per mense, scuolabus e nidi semplicemente presentando l’Isee. In settimana il legale del Comune, l’avvocato pavese Giuseppe Franco Ferrari, incontrerà la giunta per approfondire la sentenza e valutare, entro trenta giorni, la possibilità di un ricorso. «Sto ancora leggendo il dispositivo — dice Casanova che ha ricevuto la notizia della sentenza pochi minuti dopo essere tornata dall’ospedale, dove si trovava per aver dato alla luce una bambina—, è difficile per me commentare. Posso dire che sono in totale sintonia col mio assessore Sueellen Belloni (l’autrice del regolamento approvato nell’ottobre 2017, ndr) quando afferma che non abbiamo mai escluso nessuno dalla mensa e che valuteremo con il nostro legale». Una decisione potrebbe essere presa in settimana. Il 20 dicembre è in previsione un consiglio co-
La
sorpresa Sto ancora leggendo il dispositivo della sentenza sulle mense ma sono serenamente convinta che fossimo nel giusto
munale, ma non è detto se già allora il Comune introdurrà le modifiche disposte dal tribunale. Anche le domande di riammissione alle tariffe agevolate — valutate caso per caso dal dirigente ai servizi sociali in base alle modifiche introdotte a ottobre — potrebbero fermarsi: le famiglie coinvolte sono 218 e allo stato attuale gli uffici ne hanno valutate, e riammesse, venti. Quelle che avevano carattere d’urgenza o i cui consolati hanno risposto di essere impossibilitati a produrre le certificazioni extra richiesta.
In Lombardia i Comuni che hanno assunto delibere simili al «modello Lodi» sono una quindicina distribuiti tra le province di Pavia, Brescia, Bergamo e Milano. Amministrazioni che rischiano una causa analoga a quella di Lodi promossa sempre dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi). Nove comuni dell’area Sud Est Milano, variamente guidate sia dal centrodestra sia dal centrosinistra, hanno già messo in ghiaccio la procedura che imponeva alle famiglie extracomunitarie di integrare l’Isee con ulteriori certificazioni. Una sospensione pro tempore per i comuni di San Giuliano, San Donato Milanese, Cerro al Lambro, San Zenone, Vizzolo Predabissi, Carpiano e Dresano. La sentenza milanese emessa lo scorso mercoledì esorta le amministrazioni a modificare il regolamento in modo da consentire ai cittadini extracomunitari di agire alle «stesse condizioni previste per i cittadini italiani e dell’Unione Europea in generale». Dovranno in sostanza adeguarsi anche i comuni di Castelcovati, Vigevano, che più di altri ha ricalcato in pieno il «modello Lodi» e per questo è nel mirino di Asgi, Lentate sul Seveso. Essendo le
"
Le mosse Non abbiamo mai escluso nessuno dal servizio mensa Valuteremo le prossime iniziative amministrative con il nostro legale
Ribadisco che secondo me è giusto proporre delle soluzioni assolutamente identiche per tutti i cittadini italiani e stranieri Attilio Fontana Presidente della Regione Lombardia
procedure per l’ottenimento delle prestazioni sociali agevolate regolate «da fonte statale» quella delle amministrazioni che hanno deliberato in merito, sottolineano i legali dell’associazione Paola Fierro e Alberto Guariso, è una «intromissione» su competenze dello Stato come Inps e Agenzia delle entrate. In mancanza di un riscontro Asgi porterà in tribunale i comuni.
Il tema dell’accesso alle mense è destinato ad arrivare anche sul tavolo del governo: Save the children ha sottolineato nel suo ultimo rapporto «(non) tutti a mensa» come la scarsa possibilità di accesso alla mensa sia correlata con l’abbandono scolastico. Allo stesso modo quello del pasto a scuola è l’unico momento della giornata in cui i bambini delle fasce più deboli della popolazione hanno accesso a un pasto completo. Da qui la richiesta di rendere la ristorazione a scuola non più un servizio a domanda individuale ma un servizio pubblico essenziale accessibile a chiunque.
Abbiamo avviato un nuovo sistema di controlli incrociati con la Guardia di finanza e le ambasciate dei Paesi stranieri Stefano Bolognini Assessore lombardo alle Politiche sociali e abitative
Le amministrazioni Misure congelate da San Giuliano a San Donato, Cerro, Vizzolo Carpiano e Dresano