Corriere della Sera (Brescia)

«Forza Manuel» Matteo Lamberti e l’amico di vasca

Il bresciano ha gareggiato sin dai 12 anni con lo sfortunato nuotatore, avversario nei 1500

- Luca Bertelli

La notizia che ha raggelato tutta Italia, sin dalle prime ore di domenica, per Matteo Lamberti è stata uno choc doppio. Nello sport, specie nelle discipline individual­i, il destino assegna ad ogni atleta un rivale che ritorna e ti «accompagna» in ogni gara, diventa un nemico—amico e un riferiment­o prezioso per andare oltre i propri limiti.

Per il primogenit­o della famiglia italiana che più talenti ha donato al nuoto azzurro, negli ultimi 30 anni (oltre a papà Giorgio e mamma Tanya, sono in rampa di lancio anche Michele, nato nel 2001, e Noemi, di tre anni più giovane), quell’ombra preziosa si chiama Manuel Mateo Borgendolo tuzzo. Il ragazzo vittima del drammatico inseguimen­to notturno per le strade di Roma, concluso forse per errore con tre spari che gli hanno perforato l’addome costrindir­ei alla paralisi, è coetaneo di Matteo e, come lui, ha corso sin dalla categoria Esordienti — 12 anni — tutte le distanze dello stile libero, con una preferenza per la «maratona» in vasca, i 1500 metri. Tra i due si sono consumati duelli testa a testa, nei meeting — veneto l’uno, lombardo l’altro, sono state numerose le occasioni di incontro — come nei campionati giovanili. «Il primo duello fu a Rovereto, andavo ancora alle scuole medie: fu la nostra prima battaglia spalla a spalla», ricorda Lamberti, ma indelebile resta la volata del 22 marzo 2015, quando a Riccione il bresciano si vide sfilare via da Bortuzzo il primo posto nel campionato italiano Ragazzi e la qualificaz­ione ai Giochi Olimpici Giovanili Europei.

«Il ricordo più intenso di Manuel — racconta Matteo — risale ad allora. É una gara che non ho ancora dimenticat­o: ho condotto fino agli ultimi 100 metri, sono stato sempre in testa, poi lui mise il turbo nelle ultime vasche e mi superò con un finale pazzesco, da fuoriclass­e». La rivincita già l’anno dopo: «Vinsi io, sulla distanza lunga sono cresciuto molto negli ultimi anni quando ci siamo affrontati ancora con frequenza». L’ultimo incontro tra i due eterni rivali? «Ci siamo visti a Roma quest’estate, io gareggiavo mentre lui era fermo a causa di una mononucleo­si. Mi aveva raccontato del grande cambiament­o in atto, con il suo passaggio a Ostia nel gruppo di Paltrinier­i e Detti. Io gli dissi che avrei tentato l’ingresso alle Fiamme Oro attraverso un concorso e a Roma, infatti, sono stato pure io sino a qualche giorno fa». Un particolar­e che ha colpito Matteo: «La notizia mi ha sconvolto, avrebbe potuto succedere anche a me un episodio del genere per le strade della Capitale: sono stato lì 4 giorni, se è stato uno scambio di persona chiunque ne poteva essere vittima». E adesso, se Lamberti dovesse mandare un messaggio a Bortuzzo, cosa scriverebb­e? «Gli che non deve abbattersi, sebbene dirlo da qui sia facile. Ho sempre rispettato molto la forza interiore e la trasparenz­a di Manuel, avversario ma mai nemico. Deve mostrarla anche adesso, perché sono convinto che la sua vita sportiva non sia ancora finita».

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 ?? Il caso di cronaca ?? Manuel Bortuzzo, nelle prime ore di domenica, è stato colpito da tre spari per errore: rimarrà paralizzat­o
Il caso di cronaca Manuel Bortuzzo, nelle prime ore di domenica, è stato colpito da tre spari per errore: rimarrà paralizzat­o
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Rivali Lamberti (sx) e Bortuzzo nel 2015

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