Corriere della Sera (Brescia)

Sorial, l’uomo delle crisi: «Vedo spiragli di rilancio»

- Di Thomas Bendinelli

Come vice capo di gabinetto del Mise e dopo la riorganizz­azione del Ministero Giorgio Girgis Sorial, 35 anni,( foto) ex parlamenta­re Cinquestel­le, siede sulla poltrona non sempre comoda di colui che deve coordinare le crisi aziendali di un’Italia in recessione tecnica. «Ci sono situazioni sfavorevol­i, ma vedo anche spiragli di rilancio».

Giorgio Girgis Sorial, 35 anni, bresciano, una laurea in Ingegneria a Brescia e un master in Business Administra­tion a Dublino, attività lavorativa passata da consulente per Accenture e altre società, deputato dal 2013 al 2018 per il Cinque Stelle, dallo scorso giugno è vice capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico (Mise) con un contratto di collaboraz­ione. Sul suo tavolo passano le crisi aziendali del Paese. «A volte sono campanelli d’allarme di settore, che ci permettono di anticipare alcune tendenze».

Si occupa delle sfortune lavorative del Paese?

«Non solo: abbiamo anche tavoli su innovazion­e, joint venture, attrazione degli investimen­ti. Sotto un unico cappello, del Mise e del ministero del Lavoro, riusciamo ad avere una visione completa per tutelare occupazion­e e sviluppo».

Notizia di questi giorni: toccherà a lei sostituire Gianpiero Castano, per 10 anni alla guida della task force sulle crisi aziendali, al quale è stato rinnovata la collaboraz­ione.

«Precisiamo. Castano era un consulente esterno di Invitalia (un’Agenzia del ministero dell’Economia, ndr), nemmeno del Ministero. È stata riorganizz­ata la struttura, ora integrata al ministero. E io, essendo vice capo di Gabinetto, la coordino. Non parlerei di promozione».

La Invatec Medtronic è una delle crisi simbolo della provincia di Brescia.

«Sì, un’eccellenza presa da una multinazio­nale Usa che oggi riorganizz­a e vuole chiudere questi siti produttivi. Abbiamo aperto interlocuz­ioni che prima non c’erano, riuscendo a congelare l’operazione e affidando ad un advisor esterno il compito di trovare

"Invatec Siamo riusciti a congelare l’intera operazione affidando ad un advisor esterno il compito di trovare soggetti interessat­i a continuare l’attività produttiva

soggetti interessat­i a continuare l’attività produttiva e mantenere competenze e profession­alità sul territorio. Altre crisi, come quella di Italiaonli­ne, hanno interessat­o lavoratori bresciani. In questo caso ricollocat­i in altre aziende del gruppo in Lombardia».

Qui preoccupa anche la situazione dell’Iveco.

«Sì, in questo caso la situazione di Cnh Industrial è diversa. Abbiamo un problema di mercato e un prodotto in contrazion­e. Avverto però un clima collaborat­ivo tra azienda e organizzaz­ioni sindacali. In tempi brevi convochere­mo anche un tavolo».

Il tessuto produttivo è fatto di tanta piccola impresa. Spesso di queste crisi non si parla. E poi c’è la gig economy che avanza, l’economia dei lavoretti.

«Quello della gig economy è tema fondamenta­le. Da un lato è trend che ha portato ad avere servizi che prima non c’erano, dall’altro ha trasformat­o il lavoro in on demand, molto flessibile. Non per caso uno dei primi tavoli che abbiamo costituito è stato proprio sui rider. L’idea, di comune accordo con organizzaz­ioni datoriali e dei lavoratori, è di avere garanzie (di reddito e di assicurazi­one sanitaria), ma mantenendo la flessibili­tà che gli stessi lavoratori chiedono».

Con i segnali che arrivano dall’economia, i tavoli di crisi rischiano di moltiplica­rsi.

«Ci sono situazioni sfavorevol­i, stiamo vivendo una guerra commercial­e tra Usa e Cina che ovviamente ha effetti anche sulla nostra economia, ci sono variabili congiuntur­ali che incidono. Ma, al netto di tutto questo, sono fiducioso che ci possa essere un rilancio. Nella nostra manovra ci sono provvedime­nti che daranno fiato alla domanda interna e per le Pmi ci sono investimen­ti e incentivi. Tutto questo aiuterà il rilancio della nostra economia».

La politica da Roma, dai tavoli in cui si decide, come è?

«Non c’è differenza tra Roma o Brescia. Oggi mi piacerebbe far capire di più che c’è un ministero collaborat­ivo e disposto a fare insieme alle imprese per sviluppare idee e nuove produzioni. Ecco, mi piacerebbe contribuir­e a ridurre la distanza culturale che a volte si avverte tra gli imprendito­ri bresciani, a volte tutti rivolti al fare da soli, e ministero. Che c’è, ed è a disposizio­ne».

Lo stato di salute dei Cinque stelle non sembra dei migliori. In crisi di identità da quando è al Governo?

«Non credo che il movimento Cinque Stelle sia in difficoltà: stiamo affrontand­o la sfida di governo con serietà, abbiamo tanti ministeri importanti, nei quali stiamo producendo risultati importanti. Magari non immediati, soprattutt­o sul piano mediatico, ma nel medio termine sicurament­e sì».

Sta dicendo che Salvini guadagna consensi nel breve e voi nel lungo?

«No, questo lo dice lei. Di sicuro anche misure importanti come quota 100 e reddito di cittadinan­za sono collegati ai ministeri nei quali operiamo. E su altre cose i risultati si vedranno».

Rischio crisi di governo dopo le Europee?

«Il rischio maggiore sarà di galvanizza­zione. Quando, a dispetto dello storytelli­ng diffuso, si vedrà che questo Governo gode di ampi consensi tra i cittadini».

"Iveco Abbiamo un problema di mercato e un prodotto in contrazion­e Avverto però un clima collaborat­ivo tra azienda e organizzaz­ioni sindacali

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Chi è Sorial deputato dal 2013 al 2018 per il M5S da giugno è vice capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico con un contratto di collaboraz­io ne. Sul suo tavolo passano le crisi aziendali

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