Corriere della Sera (Brescia)

Violenza sulle donne In 2 anni 157 denunce

Il procurator­e generale: «Un fenomeno che va debellato»

- Di Wilma Petenzi

Una donna ogni cinque giorni denuncia una violenza. È il ritmo degli ultimi due anni nel Bresciano: in ventiquatt­ro mesi sono 157 le denunce per violenza grave e gravissima raccolte dalle forze dell’ordine. Per il procurator­e generale Pier Luigi Maria Dell’Osso è il «crimine numero uno» ed è arrivato il momento di intervenir­e per porre un freno. La soluzione per il pg è lavorare sulla prevenzion­e offrendo tutta la protezione necessaria a chi denuncia di essere maltrattat­a dal proprio compagno.

Una denuncia ogni cinque giorni. È questa la media nel Bresciano di segnalazio­ni ufficiali per gravi violenze di genere. Ogni cinque giorni una donna — provata, terrorizza­ta, imbarazzat­a, sconfitta, con ancora i lividi dell’ultimo pestaggio — si presenta alle forze dell’ordine e chiede aiuto. Negli ultimi due anni nel Bresciano sono state 157 le denunce presentate dalle donne.

Un ritmo che preoccupa. E che spaventa se abbinato al numero di femminicid­i dell’ultimo anno (a Brescia nel 2018 le vittime sono state quattro: Sana Cheema, 25enne di origine pakistana ammazzata dal padre e dal fratello in Pakistan; Suad Allou, 29 anni di origine marocchina sparita dalla sua abitazione di via Milano nella notte tra il 3 e il 4 giugno, il corpo non è ancora stato ritrovato, il marito è in cella per omicidio; il 5 giugno a Ome Sorina Monea, badante di 50 anni è stata uccisa dal marito che poi si è suicidato; Manuela Bailo, 35enne di Nave, massacrata dall’ex amante Fabrizio Pasini la sera del 28 luglio). Quattro delitti da sommare ai 21 tentati o riusciti dell’ultimo bien- nio, messi a segno nella vicina provincia di Bergamo.

Una situazione che non può essere tollerata a cui va posto un freno. Un correttore, un piano concreto di interventi preventivi, lo sta mettendo a punto il procurator­e generale del distretto di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso, che sollecita tutte le istituzion­i a fare rete per affrontare su più fronti il problema che, nella cerimonia di inaugurazi­one dell’anno giudiziari­o, ha definito «emergenza criminale numero uno». L’idea di fondo è quella di applicare alle potenziali vittime di femminicid­io, tutte le donne che arrivano a denunciare le violenze inflitte dal proprio compagno, il sistema di protezione messo a punto da anni per i collaborat­ori di giustizia e i loro familiari. Non sarà semplice, ma in tempi nemmeno troppo lontani, lo Stato ha gestito contempora­neamente la protezione di 1.500 pentiti e di 4.500 familiari. «Le risorse ci sono» fa sintesi il procurator­e Dell’Osso, lanciando nuovamente l’appello a denunciare subito quello che succede dentro le mura domestiche, perché la tempestivi­tà è essenziale per organizzar­e gli interventi. Nel frattempo gli incontri si susseguono. Il 22 gennaio in prefettura a Brescia si era riunito un Comitato straordina­rio per l’ordine e la sicurezza: il Comune aveva dato disponibil­ità di alcuni alloggi per ospitare le donne maltrattat­e. Lo stesso incontro si è tenuto l’altro giorno a Bergamo, dopo l’omicidio di Stefania Crotti a Gorlago e di Marisa Sartori, 24 anni, uccisa dall’ex marito. «Un incontro proficuo — spiega Dell’Osso — le segnalazio­ni devono essere tempestive, importanti­ssimo il ruolo dei carabinier­i, ma anche dei giudici che si occupano di separazion­i conflittua­li, così come quello degli avvocati». A breve sono previsti altri due incontri, a Cremona e a Mantova.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy