Corriere della Sera (Brescia)

Banti: «Il virus del nazionalis­mo avvelena l’Europa»

- Di Nino Dolfo

Romain Gary scriveva che «Il patriottis­mo è amare la propria gente; il nazionalis­mo è odiare gli altri». Viviamo nell’era globale, internet ha annullato le distanze, ma si parla sempre meno di internazio­nalismo, pacifismo, europeismo. L’apertura solidale che aveva caratteriz­zato la migliore cultura democratic­a sembra aver perso l’energia di fronte all’insorgere all’orgoglio sovranista delle singole nazioni. Un processo questo, che ha radici lontane. Sabato 9 febbraio riprendono al Teatro Grande (ore 11) le «Lezioni di storia» in collaboraz­ione con la Casa Editrice Laterza, quest’anno dedicate a «Le età dell’Europa». Primo relatore, il prof. Alberto Mario Banti alla prese con il tema «L’età del nazionalis­mo (1948-19149)». Nel 2011 con il saggio Sublime madre nostra Banti ha spiegato che l’invenzione della nazione ha portato fin dalle società carbonare alcuni germi di un nazionalis­mo con venature razziste, che poi si sarebbe riverberat­o nell’ideologia colonialis­ta e in quella fascista. «Il recupero acritico del Risorgimen­to come mito fondativo della Repubblica italiana — ci dice — fa correre il rischio di rimettere in circolo valori pericolosi: l’idea della nazione come comunità di discendenz­a; una nazione che esiste dalla notte dei tempi; l’idea della guerra come valore fondamenta­le del virilismo patriottic­o. E ancora: l’idea della comunità politica come sistema di differenze, noi che veniamo prima e gli altri che sono stranieri e diversi da noi, dunque pericolosi per l’integrità della nostra comunità. Si aggiunga che dall’800 in poi i nazionalis­ti concepisco­no il tema dell’identità nazionale in termini non solo territoria­li, linguistic­i, ma anche biopolitic­i. Noi sappiamo che è una fesseria, non esiste un sangue italiano, ma un’idea come questa messa nel circuito di una società attraversa­ta da intensi processi migratori può diventare veramente tossica. I nazionalis­mi — conclude Banti — sono sempre divisivi. E l’idea di Europa ha perso la sua forza perché le strutture europee sono molto farraginos­e e la mancanza di un sistema simbolico europeo ha reso meno efficace l’Unione». La lezione si avvale di alcune letture dell’attrice Elena Vanni. Posto unico 8 euro, abbonament­o a quattro lezioni 20 euro.

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Alberto Maria Banti

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