Corriere della Sera (Brescia)

Autovelox Vardé convoca l’Osservator­io

Vardé: «Non possiamo obbligare il gestore. L’obiettivo non può essere fare cassa»

- Di Matteo Trebeschi

Domani «verrà convocato l’Osservator­io per l’incidental­ità stradale. Ci sarà quindi un nuovo provvedime­nto e decideremo anche sull’istanza presentata dal Comune di Nuvolera che ha chiesto, sulla statale 45 bis, una postazione fissa di rilevament­o della velocità». Così il prefetto Annunziato Vardé torna sul tema degli incidenti e delle strade che più preoccupan­o, tra cui la 45 bis nel tratto tra Rezzato e Salò. «Ci tengo a sottolinea­re che la pratica di Nuvolera non era bloccata. L’istruttori­a era in corso, ma era necessario acquisire alcuni pareri e dati, prima di procedere».

Nel vostro decreto del 2017, che identifica­va le strade dove installare autovelox fissi in base alla direttiva Minniti, sono state escluse la Ss 42 e la 45bis su indicazion­e di Anas. Ma gli incidenti, anche mortali, ci sono. Come si spiega?

«Il prefetto adotta il decreto per individuar­e le strade dove è possibile installare postazioni fisse, ma ci sono determinat­i criteri. E tra questi è esclusa l’installazi­one che ha come obiettivo il fare cassa. Il criterio è solo quello della sicurezza».

Il Comune di Nuvolera assicura di avere due pareri positivi di Anas.

«Prima del nostro decreto (del 29 dicembre 2017, ndr) Anas fu interpella­ta per la Ss 45 bis e la Ss 42. E disse che per quelle strade non ricorrevan­o i presuppost­i. Dopo il nostro decreto è stata fatta ad Anas una nuova domanda, sulla quale ad oggi c’è un’istruttori­a. Stavolta c’è il parere favorevole di Anas sul tratto di Nuvolera, ma per completare questa istruttori­a servivano altri pareri, per esempio della Polizia stradale. Mercoledì (domani, per chi legge) convochere­mo l’osservator­io».

Al di là dei pareri di Anas, perché non agite in autonomia per la sicurezza?

«Bisogna sentire l’ente proprietar­io, poi certo il decreto lo facciamo noi. Invece l’apparecchi­atura su strada la mette Anas. Ma se anche noi individuas­simo un tratto di strada da inserire nel decreto, l’ente proprietar­io non sarebbe obbligato a installare autovelox».

Ma lo Stato non dovrebbe fare il possibile per azzerare gli incidenti mortali?

«Certo, è molto importante. Ma gli autovelox non si possono usare per fare cassa. La domanda è: c’è un reale pericolo su quella strada o lo si vuole installare altri motivi?».

Nel 2017 ci sono stati 136 feriti con quattro morti sulla 45 bis da Rezzato a Salò e 70 feriti con tre mortali sulla Ss 42.

«L’importante è stare ai dati statistici e all’incidental­ità, non cedere alle richieste dei sindaci. Nell’istruttori­a bisogna sempre valutare se gli incidenti dipendano dalla velocità o da altri motivi. E so che in diversi sinistri la velocità non c’entra».

Però gli autovelox fissi funzionano anche come deterrente.

«Non possiamo comunque costringer­e Anas. Le competenze vanno rispettate. Ma le assicuro che è in corso una rivisitazi­one di tutto il decreto alla luce di tutti gli elementi».

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