La «Brescianità» e i suoi nomi eccellenti
Mauro Pagani, Aldo Rebecchi e Marco Vitale: saranno loro a ricevere il Premio Brescianità 2019. Un musicista, un uomo della politica e delle istituzioni, un economista d’impresa andranno ad ampliare la galleria che riunisce alcune delle personalità più significative del Bresciano. Il premio ideato nel 1977 da Bruno Boni e Giuseppe Inselvini, dopo una pausa, è stato riportato in vita dall’Ateneo e oggi viene assegnato da Ateneo e Fondazione della Civiltà Bresciana.
Venerdì alle 9 nella sede dell’Ateneo in via Tosio 12 sarà premiata anche la scienziata Maria Luisa (Marilù) Gorno Tempini: a lei andrà il Premio Brescia, istituito da Ateneo e Università per segnalare bresciani che si sono distinti nella ricerca scientifica e tecnica. Giovedì 14 alle ore 17 Marilù Gorno Tempini terrà, nell’aula magna del Dipartimento di economia in via San Faustino 74, una lettura su «Neurodiversità e apprendimento».
Nel presentare l’appuntamento, ieri, il presidente dell’Ateneo Sergio Onger ha sottolineato come il concetto di «brescianità» rimandi ad alcune virtù come la concretezza e la capacità creativa sempre collegata però a un’attitudine applicativa. Maurizio Tira, il rettore, ha sottolineato la ricchezza dell’apporto bresciano alla ricerca scientifica: «Anche se per il secondo anno il Premio Brescia va a una scienziata che vive all’estero, il nostro non vuole essere un premio ai “cervelli in fuga” ma un modo per far apprezzare il contributo di Brescia alla Scienza, così rilevante e così poco conosciuto». Marina Pizzi, delegata del rettore per la Ricerca, ha sottolineato come Marilù Gorno Tempini, alla guida del Laboratorio di neurobiologia del linguaggio dell’Università di San Francisco, collochi le proprie ricerche su una frontiera affascinante e ricca di implicazioni sociali. Il segretario dei due premi, Massimo Tedeschi, ha ricordato i profili di Pagani («musicista dalla creatività colta e raffinata che non ha mai reciso i legami con la sua città d’origine, Chiari»), Aldo Rebecchi («uomo delle istituzioni votato a comporre istanze differenti, ma anche uomo d’impresa attraverso il Banco di Prova e uomo della Cultura, con la Fondazione Micheletti») e Marco Vitale («economista d’impresa che incarna e da sempre difende e proclama i valori della più schietta brescianità). (re.c.)