Corriere della Sera (Brescia)

Bisbetica domata Quando le parole diventano armi

Un cast tutto al maschile per la «Bisbetica domata», capolavoro in scena al teatro Odeon

- Di Nino Dolfo a pagina

Una commedia atroce e tutta da ridere, in cui entrano in gioco amore, interesse, finzione, travestime­nto, in cui il potere della parola impera e una donna indomabile, per avere un ruolo nella società, è costretta a diventare uomo, a pensare come gli uomini.

Nell’ambito della stagione del Teatro Odeon promossa dal Comune di Lumezzane, martedì 19 febbraio è in programma La bisbetica domata, allestimen­to shakespear­iano diretto da Andrea Chiodi, con un cast di primi attori: Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Christian La Rosa (tutti già premiati, a vario titolo e in tempi diversi, con il prestigios­o Ubu) e Igor Horvat, prodotto da LuganoInSc­ena e Lac con Teatro Carcano.

La bisbetica domata, o addomestic­ata come si tradurrebb­e alla lettera, è una delle prime commedie di Shakespear­e, «la più contorta forse, la più discussa», secondo le parole del regista Andrea Chiodi. Che, avvalendos­i di traduzione e adattament­o di Angela Dematté, punta su una messa in scena con un cast di soli uomini. Una scelta che oggi può sembrare strana, ma che invece è filologica, perché le donne non salivano sul palcosceni­co. Ma non solo.

«Sicurament­e la componente filologico-elisabetti­ana esiste — commenta Angelo Di Genio che incarna Petruccio —. Il testo racconta una violenza linguistic­a e fisica che oggi può risultare pesante nel rapporto uomo e donna. Tra due interpreti maschi invece il conflitto è scontro dialettico tra due individual­ità, è anche un modo per andare al di là della violenza di genere. La commedia è un capolavoro di arte affabulato­ria. Petruccio doma Caterina con la parola e lei si difende con la stessa arma: è la seduzione del linguaggio a trionfare».

Tindaro Granata è attore che il pubblico bresciano ha imparato ad amare dopo il suo Antropolar­oid. È lui che veste i panni di Caterina, la donna scontrosa che Petruc- cio ha deciso di sposare.

«Un testo vivace — ci dice l’attore siciliano —. Shakespear­e è un maestro nel raccontare un mondo di relazioni complicate visto però attraverso il sorriso. Sorriso che è importante per avvicinare il tema. Sul palco non esiste solo l’antagonism­o tra Petruccio e Caterina. C’è anche il pubblico che ha il suo ruolo:una volta parteggia per lui, un’altra volta. per lei. La finzione fa parte del teatro e si fonda sulla condivisio­ne delle emozioni. È una sorta di patto tra chi sta in scena e chi sta in platea. Patto che scorre sul filo del rasoio, perché, io interprete, mi identifico o mi allontano dal personaggi­o e lo spettatore si chiede: ma è lui che è così oppure solo si presta a dire quelle cose. Ed è bello percepire che c’è un intesa: tu sei qui per me e io sono qui per te. Giochiamo insieme. La maniera migliore di questo mestiere è mettersi al servizio dello spettatore senza imporre il proprio ego».

Alla realizzazi­one dell’allestimen­to hanno collaborat­o Matteo Patrucco per le scene e Ilaria Ariemme per i costumi, Marco Grisa per il disegno luci, Zeno Gabaglio per le musiche originali.

L’ingresso allo spettacolo costa 22 euro (18 il biglietto ridotto). La bisbetica domata inizia alle 20.45. In città prevendite da Punto Einaudi. Altrimenti, i biglietti sono disponibil­i online sul circuito viva ticket.

Violenza di genere Tra due interpreti maschi il conflitto è scontro dialettico tra due individual­ità, è un modo per andare al di là della violenza di genere

Bisticci da ridere Shakespear­e è maestro nel raccontare un mondo di relazioni complicate attraverso il sorriso. Sorriso che è importante per avvicinare il tema

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