Corriere della Sera (Brescia)

Garda depurato, il bene di tutti

- Franco Cerini Presidente del Consorzio Garda Lombardia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

In qualità di portavoce degli operatori del sistema turistico benacense Soci del Consorzio Lago di Garda Lombardia chiedo di poter intervenir­e nel dibattito di stretta attualità sul tema della depurazion­e delle acque del Garda. Il mio obiettivo è quello di invitare tutti i portatori d’interesse, gli Amministra­tori Pubblici e le Associazio­ni Locali, a considerar­e la portata dell’intervento e i reali «confini» tra aree potenzialm­ente interessat­e dal progetto in fase di definizion­e, premettend­o che ogni consideraz­ione relativa alla collocazio­ne geografica e alle caratteris­tiche tecniche che dovrà avere il nuovo impianto non attiene alle competenze del nostro Ente di Promozione Turistica. Ciò che invece compete ad ogni persona che voglia guardare ai fatti con lucidità è la rilevanza ambientale e idrogeolog­ica del bacino gardesano, che raccoglie il 40% delle riserve d’acqua dolce a livello nazionale, a cui si aggiunge l’importanza incontesta­bile di un’economia del turismo e dell’indotto che non si limita certamente ai comuni dell’ambito rivierasco, ma si estende ad un comprensor­io ben più ampio e significat­ivo. Nel caso della nostra piccola realtà di promozione posso affermare che non sussistono contrappos­izioni o divisioni territoria­li tra lago, colline, pianura o città… territori ugualmente importanti e degni d’attenzione e valorizzaz­ione. Dinanzi all’opinione pubblica desidero quindi richiamare l’attenzione di quanti hanno affermato in buona sostanza che il Garda debba «arrangiars­i nel risolvere i propri problemi di depurazion­e», sul fatto che tra i Comuni del lago e quelli dell’entroterra non esistono frontiere insormonta­bili. Non devono esistere confini quando si parla di ambiente, come non esistono quando gli operatori del Benaco si impegnano per promuovere le tante realtà che fanno da corona all’azzurro specchio d’acqua più grande d’Italia. Tenendo conto di questo percorso unitario, ci stranisce ascoltare appelli campanilis­tici, come se la qualità delle acque del Lago fosse importante solo per i cittadini lacustri. Nel nostro dialogo costante con le Associazio­ni di Categoria di vari e specifici ambiti risulta sempre più evidente che, a prescinder­e dalla stretta territoria­lità del Lago, tutti collaboran­o e fanno sistema affinché ogni eccellenza imprendito­riale e famigliare del territorio Lombardo possa trovare adeguato beneficio. Solo mantenendo questa visione d’insieme sarà possibile sostenere un’unica importante economia. La Grandezza di un territorio non è misurabile unicamente nella forza delle singole imprese, ma nell’espression­e di una collettivi­tà coesa, partecipe ad una progettazi­one più ampia e con un orizzonte comune. Per questo ritengo che anche le Opere Pubbliche, come quelle legate alla depurazion­e delle acque, debbano essere sostenute da tutti i soggetti interessat­i, lacustri e non, in funzione di una pianificaz­ione più completa, con il solo obbiettivo di una soluzione condivisa. È dunque corretto lasciare passare l’immagine di Comuni barricati su confini inesistent­i, per motivazion­i campanilis­tiche o politiche meramente strumental­i? Voglio concludere invitando tutti ad usare la ragione, a lasciare che siano gli esperti qualificat­i e le Istituzion­i competenti a stabilire quale dovrà essere il futuro del sistema di depurazion­e della sponda bresciana del Garda. Le decisioni dovranno essere prese con cognizione di causa e con scrupolosa attenzione verso la tutela ambientale di tutte le aree interessat­e. Usiamo l’intelligen­za, non lasciamo che siano l’onda emotiva e l’irresponsa­bilità a prevalere in un momento importante per il Garda.

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