Corriere della Sera (Brescia)

Un gruppo inesauribi­le e audace che esalta le qualità

- Luca Bertelli

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci. E il Brescia, a Palermo, audace lo è stato davvero solo dopo la sberla del gol subito quando tutto lasciava pensare ad uno 0-0. Ma il gioiello di Tremolada è stato tutto fuorché casuale e fortunato: cercato, voluto, trovato con l’incoscienz­a dei talenti più sregolati e il piede mancino più educato di tutta la Serie B. In questo pareggio preziosiss­imo a Palermo c’è tutta la forza del gruppo di Corini: la sua squadra gioca da collettivo, specie quando la palla è in mano agli avversari (la modernità nel calcio è tutta qui), ma esalta le qualità dei singoli. Ecco spiegati i 21 gol di Donnarumma, la crescita esponenzia­le di un troppo sottovalut­ato Torregross­a, le 4 reti a testa di Tremolada e Morosini, i «dodicesimi» perfetti perché, quando escono dalla panchina, sanno essere incisivi. Nella partita secca nessuno vorrebbe incontrare il Brescia, perché la sua forza d’urto negli ultimi trenta metri è ormai nota a tutti: quando ha voluto davvero osare, senza più paure, anche a Palermo lo ha dimostrato creando tre occasioni nitide in dieci minuti nella peggiore situazione ambientale e psicologic­a possibile. Ma il campionato si decide sulla lunga distanza e il valore delle seconde linee differenzi­a gli scattisti di giornata dai cavalli buoni che vogliono finire l’anno con la maglia rosa sulle spalle. Il Brescia ha un vantaggio enorme sulle altre: ha dimostrato di avere dalla sua i due-tre migliori giocatori del campionato e la panchina più competitiv­a. Nel mezzo c’è un collettivo ben allenato, anche dal punto di vista fisico (con Corini, le rimonte sono state sette e i gol decisivi nei minuti finali ora sono cinque: questi sussulti d’orgoglio sono possibili solo se le gambe girano), pronto a lottare su ogni palla come fosse l’ultima. E di battaglie ne restano tante, tredici, ma non tantissime. La classifica è lo specchio fedele dei valori: chi è davanti guida il gruppo con merito e certi prodigi in zona Cesarini, ormai zona Brescia, lasciano pensare anche ai tifosi più pessimisti, già pronti al de profundis prima del prodigio di Tremolada, che questo sia davvero l’anno buono.

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