Carabinieri, l’obbiettivo: prevenire è una priorità
Il nuovo comandante provinciale dei carabinieri si presenta alla città. «Punto sulla prevenzione»
"Iemma Credo che i valori trasmessi agli allievi nella scuola siano necessari per assicurare poi risposte a tutte le persone che ne hanno bisogno
Una moglie, tre figli maschi (di 7, 15 e 19 anni) e una grandissima passione per i cavalli, che del resto sono stati a lungo coprotagonisti anche della sua carriera. Nato a Roma, 50 anni il prossimo 10 dicembre, colonnello: Gabriele Iemma è il nuovo comandante provinciale dei carabinieri. E da qualche giorno ha preso pieno possesso di alloggio e ufficio nella caserma di piazzale Tebaldo Brusato.
«È un privilegio e un onore, per me, dirigere questo comando» nonostante, ammette, «non conoscessi Brescia, pur avendo lavorato per tre anni in Lombardia»: per la precisione, al comando della compagnia di Lodi, dal 2000 al 2003. «Consapevole» di «questo importante incarico», e della presenza capillare che l’Arma riveste in tutta la nostra vastissima provincia, «so che salgo su un treno in corsa nella giusta direzione. E così continueremo» dice in riferimento al lavoro di chi l’ha preceduto, il colonnello Luciano Magrini, e al comandante reggente, Oreste Gargano. E se «in questi giorni stiamo lavochia: proprio per «farmi un’idea precisa di questa realtà» pare che per il nuovo comandante quantomeno tre priorità siano piuttosto chiare: «Il rapporto con i cittadini, il controllo del territorio e la prevenzione», ferma restando «la profonda sinergia con magistratura e altre forze di polizia che qui ho trovato al mio arrivo». Perché, ribadisce, «credo che l’ascolto della gen- te, con il suo bisogno di sicurezza, sia davvero la peculiarità dell’Arma», fisiologicamente diffusa sulla provincia. Dopo l’accademia quattro anni di Reggimento a cavallo, a Roma, poi alla guida delle compagnie di Lodi e Torre del Greco (Napoli), dal 2006 al 2012 il colonnello Iemma ha lavorato al Comando generale dell’Arma salvo poi partire, nel 2013, alla volta della Turrando» in servizio all’ambasciata di Ankara come rappresentante delle forze armate nel Paese di accreditamento. Dal 2016, infine, comandante della scuola allievi Carabinieri di Roma. Ed è proprio questa, tra le sue esperienze precedenti, che crede di dover «valorizzare» anche qui, a Brescia: «Non ero mai stato in una scuola prima, e ho capito quanto sia fondamentale. Perché i valori che l’Arma trasmette a questi allievi devono essere prima assimilati e poi assicurati una volta fuori, in modo da garantire così un servizio di front office da parte di chi, anche nella stazione più distante, incontra tutti coloro che hanno bisogno di una risposta. Risposta della quale un carabiniere deve costantemente ricordarsi».
Del resto, gliel’hanno pure detto tanti dei suoi predecessori, conosciuti nella Capitale (dal colonnello Marco Turchi fino al generale Carmine Adinolfi, per citarne solo due): «Vedrai, a Brescia ti troverai benissimo». Benvenuto.