Se ne è andato don Frassine il giornalista sacerdote
Una pagina de «Il Cittadino» del 1958. Titolo: «Il profilo di Adro è mutato dopo le recenti innovazioni» Sottotitolo: Una borgata dallo storico passato. In calce la firma dell’autore: Franco Frassine, il sacerdote ottantenne che ora è tornato alla casa del Padre. Don Franco, nato nell’agosto del 1931 da qualche tempo era ricoverato a Gussago in una stanza della Fondazione Richiedei. Don Franco ha passato la sua esistenza dedicandosi esclusivamente alla missione del sacerdote ed al piacere dello scrivere. Cosa? Di tutto: biografie di sacerdoti illustri, libri di morale, un curioso volume con titolo mezzo in lingua e mezzo in dialetto: «Riverisco sior cürat». In quello don Franco, con una raccolta di testimonianze, ha documentato la vita dell’oratorio fra l’8 ed il ‘900. Non era giornalista professionista ma solo pubblicista. Ha comunque onorato «questo mestieraccio» anche restando lontano dalle rotative. Per un certo periodo, comunque, Frassine aveva lavorato nella redazione del Giornale di Brescia. Bisogna tornare indietro di mezzo secolo almeno, ai giorni di altri giovani quali Danilo Tamagnini o Luciano Mondini o Ferruccio Furri. Frassine aveva cominciato ad occuparsi della provincia, passando poi alla cronaca. Quando non firmava per esteso si siglava come «Fr Fr» per non confondersi con Ferruccio Furri che era F.F. Ed i colleghi lo avevano preso a chiamare per celia «Frufru». Franco, lasciato il quotidiano ed entrato in Seminario, era stato ordinato sacerdote alle Fornaci nel 1970 , quindi vicario cooperatore fino al 1973 a Gardone Vatrompia. Indi era stato chiamato a dirigere l’ufficio diocesano della stampa. Contemporaneamente mons.Antonio Fappani, direttore della «Voce del popolo» lo aveva voluto a fianco come vice. Dal 1989 al 2003 fu direttore editoriale di “Radiovoce”. Non ha mai smesso di scrivere, In particolare si è dedicato a «Brescia Fedele», mensile ideato dalla Associazione Don Peppino Tedeschi per la cultura religiosa: una rivista curata dal gotha dei sacerdoti bresciani. Prosa elegante, periodi facili, cronache pignole ma lievi. Come era il suo modo di essere e di vivere. Addio Franco!