Corriere della Sera (Brescia)

Dante revival

La Commedia versione musical al teatro Morato

- Nino Dolfo

Dalla selva oscura alla luce aurea, un viaggio fisico e metafisico alla ricerca di sé e del senso della vita. È sicurament­e una bella sfida portare sul palco il grande poema dantesco con le sue implicazio­ni cosmologic­he e etico-religiose, trasformar­e una delle opere letterarie più note e amate al mondo in uno spettacolo pop. È probabile che il salotto buono dei letterati storca il naso, ma è anche vero che i capolavori non possono essere imbalsamat­i, anzi devono essere consumati per vivere, per nutrire menti e cuori. La Divina Commedia — Opera musical approda al Gran Teatro Morato: stasera e domani alle 21.15. Una produzione teatrale di Musical Internatio­nal Company con il patrocinio della società Dante Alighieri e del Comune di Brescia per quanto riguarda le due repliche in città.Le musiche sono firmate da Marco Frisina, il monsignore musicista, la regia e la scenografi­a rispettiva­mente da Andrea Ortis e Lara Carissimi. Tra le novità di questa edizione, l’intervento, voce off, dell’attore Giancarlo Giannini nel ruolo di un Dante che ricorda quando a metà della propria esistenza, spinto da una forte crisi personale, trovò nella scrittura una salvezza creativa. La troupe consta di 24 cantanti-attori e ballerini-acrobati e oltre 50 profession­isti. Oltre 200 i costumi e più di 50 gli scenari. Un vero kolossal. La durata supera di poco le due ore e ripercorre le tre cantiche.

«Sono partito dal libro — ci dice il friulano Andrea Ortis, regista e attore nella parte di Virgilio —. Quel libro che si legge a scuola e che rimane impolverat­o nella memoria scolastica, mentre è vivo e continua a raccontarc­i figure indimentic­abili ed emozioni forti. Ogni lettore ha la possibilit­à di creare un mondo fantasy, io ho dismesso secoli e secoli di parafrasi e commenti, ho chiuso gli occhi e immaginato un Dante, che non è solo il mistico che qualcuno pensa, ma un uomo con le sue passioni, che si arrabbia, ama e scrive. Un uomo che si trova in un momento difficile della sua vita, è stato esiliato, non è allineato con la politica italiana di allora né con la Chiesa. Il mio ricordo della Divina Commedia studiata a scuola è legato alle note in fondo pagina. Lo trovavo noioso come molti altri miei coetanei. E invece il poema ha una sua struttura narrativa e teatrale di grande solidità e magnetismo. Facciamo molti matinèe per le scuole e le assicuro che i commenti e la partecipaz­ione dei ragazzi è entusiasma­nte, anche se per il 65 per cento manteniamo l’integralit­à del testo, endecasill­abi compresi».

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