Fenomeno Cacciapaglia L’avant-gard del suono
Preparatevi a vivere un’esperienza live che, definirla solo musicale, risulterebbe un poco riduttiva. L’artista Roberto Cacciapaglia, che si è contraddistinto per ricerca e sperimentazione dei suoni, si esibirà stasera al Cineteatro Giardino di Breno (alle 21, ingresso 25 euro). Nel 2018 è stato per la prima volta in tour negli Stati Uniti in alcune delle location più prestigiose (la Carnegie Hall di New York, ad esempio), dove ha riscosso un incredibile successo. A Breno — all’interno del Diapason Worldwide Tour — presenterà il quinto disco Diapason, una ricerca tra sperimentazione elettronica e tradizione classica, una musica senza confini, dove l’architettura sonora incontra la melodia. Il disco è stato anticipato dal brano Frequency of love, il cui video è stato realizzato a Londra nello studio 2 degli Abbey Road Studios.
Maestro, cosa dobbiamo aspettarci dalle sue creazioni?
«L’elemento innovativo del concerto sarà la corrispondenza tra timbro degli strumenti, luci e colori: l’emanazione delle frequenze sonore incontra la luce e i suoi raggi, armonizzandosi. Sarà un’esperienza fondamentale per entrare in contatto con le potenzialità del suono, grazie a un sistema di trasmissione che espande i suoni del pianoforte nello spazio, portando alla lucei suoni armonici che normalmente l’orecchio umano non riesce a percepire. Sarà un’esperienza di incanto».
Ascolto e visione toccano le corde emotive di chi non sa cosa aspettarsi. La gente seduta in platea si fida di lei?
«Ho raccolto applausi convinti in Italia, in Russia, in Cina. Sul palco la postazione elettronica lancerà suoni armonici. Il tutto avvolto da luci con dimensioni più trasparenti. Dalle espressioni di stupore che osservo… Si fida».
Qual è il suo scopo? Trascinare l’attenzione dello spettatore in una dimensione spirituale?
»Io lavoro sulla melodia e compongo musica popolare, ma vorrei aprire un grande spazio nella testa della gente per lanciarlo in mondi che ognuno interpreta a modo suo. Così, lo spazio alla riflessione sarà quasi naturale. Farò pure cantare la gente in una nota sola, senza obbligare nessuno, anche se in genere la cosa funziona. Un dono che la musica ha il potere offrire, è quello dell’unione profonda attraverso il suono».