Immersione social
Un sub scenderà a 12 metri di profondità e racconterà in diretta il lago di Como: 50 scuole collegate, anche dall’Australia
COMO Immersione social alla darsena di Villa Geno, a Como, fino al Cristo degli Abissi. Un sub esplorerà oggi il fondale del lago, collegato in diretta con gli studenti di oltre cinquanta scuole di tutta Italia ma anche di altri Paesi, dall’Europa fino all’Australia. Un’iniziativa organizzata nella Giornata mondiale dell’Acqua per portare l’attenzione sulla necessità di preservare le risorse idriche e sull’emergenza siccità.
Il sub Emilio Mancuso, milanese, 40 anni, grande conoscitore del lago di Como, scenderà fino a una profondità di circa 12 metri parlando con i ragazzi, collegati tramite la pagina Facebook «Resilario», rispondendo alle loro domande e mostrando un ambiente sconosciuto ai più. Due le immersioni previste, una la mattina e una nel pomeriggio. «Ci interessa mostrare quello che c’è sotto il lago — spiega Filippo Camerlenghi, geologo e presidente nazionale delle Guide ambientali Aigae —. Nell’immaginario collettivo i fondali sono morti, bui e sporchi ma la realtà è l’opposto. Sott’acqua c’è luce, ci sono moltissime forme di vita e spazi puliti. Certo, vogliamo far capire che questo deve essere preservato perché è a rischio».
Prima dell’immersione, ai ragazzi verrà spiegato come sia possibile respirare e parlare contemporaneamente sotto il lago. Oltre che con il sub, gli studenti potranno dialogare anche con Paola Iotti, esperta dell’associazione Proteus. La videoconferenza dagli abissi sarà l’occasione per rilanciare l’emergenza siccità. Da giorni ormai il livello del lago di Como è ben al di sotto dello zero idrometrico e ha toccato quota -27. «Uno dei motivi per cui abbiamo organizzato questo evento è sensibilizzare sul problema sempre più grave dell’abbassamento del livello del lago — dice Camerlenghi —. L’acqua si riduce e questo ha ripercussioni gravi sulla fauna ittica, perché le uova dei pesci rimangono all’asciutto e muoiono, sulle sponde del lago che cedono e si sgretolano e infine sul trasporto lacuale, perché le imbarcazioni hanno problemi ad attraccare. Sono temi che devono essere affrontati dalle istituzioni competenti con urgenza».Sono oltre cinquanta le scuole, dalla Lombardia alla Sicilia arrivando all’Australia, che si sono già registrate per interagire con il sub. «Dovremo alternare il “local” al “global” — conclude Camerlenghi —, perché non vogliamo concentrare l’attenzione solo sui problemi del lago di Como ma partire da qui per affrontare il tema della salvaguardia delle risorse idriche e dell’importanza di un uso sostenibile di un bene prezioso».