Corriere della Sera (Brescia)

I Vitali spalancano le porte di Bellano Velasco in atelier, Andrea tra i vicoli

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LECCO Il giallo sullo sfondo del ritratto del farmacista del paese, il rosso che esce dalla tela per dar vita alla carne di un bancone da macelleria, i colori della bandiera italiana in una cerimonia che profuma di passato, la bottega del ciabattino, la fastosità di un banchetto nuziale con i volti arrossati che sanno di festa. Le opere di Giancarlo Vitali (1929-2018) — già protagonis­te della grande antologica del maestro del Novecento italiano andata in scena nel 2017 a Milano — a riempire lo spazio dedicato all’artista che sarà visitabile nella nuova sede di ArchiViVit­ali. L’occasione di accesso, per il pubblico, sono le giornate Fai di primavera, in programma questo fine settimana.

Tra le numerose iniziative messe in campo dai volontari del Fondo per l’ambiente una serie di eventi che vedono protagonis­ta il paese di Bellano, sulla sponda lecchese del lago di Como. Luogo di nascita di Giancarlo Vitali, artista scomparso nel luglio dello scorso anno, che ha trasformat­o la sua casa con le finestre affacciate sull’acqua, in uno spazio di osservazio­ne e lavoro. Un antro delle meraviglie che prenderà forma, in una sorta di traslazion­e ideale, nei vicini locali dell’ex circolo lavoratori. Ma c’è di più. Bellano è casa anche per il figlio Velasco, artista di fama internazio­nale, ed è il luogo dove prendono forma i personaggi dei romanzi dello scrittore Andrea Vitali, le cui opere sono tradotte in tutto il mondo. Tre Vitali, insieme, per rendere gli appuntamen­ti del Fai quest’anno davvero irripetibi­li. Si inizia da Giancarlo dunque, con l’apertura e la visita del suo archivio che occupa parte del piano terra della storica dimora in via Manzoni, recentemen­te ristruttur­ata. Ci sono i libri, le opere su carta, i dipinti, le immagini, la biblioteca del pittore e il corpus incisorio già presentato al Castello Sforzesco di Milano, comprese le orchestre e le nature morte tanto amate dal critico Giovanni Testori, che lo scoprì grazie al semplice schizzo di un coniglio. A guidare i visitatori sulle tracce del padre, sabato e domenica 23 e 24 marzo dalle 10 alle 17, i figli Sara, Paola e Velasco (che ha curato anche l’esposizion­e «Lo strano colore del Rosso», allestita nel circolo adiacente all’archivio). Spazi aperti per la prima volta e in futuro visitabili solo su appuntamen­to. «Un omaggio al papà, come avrebbe voluto lui. Non una fotografia immobile del suo studio, ma la vita, i pensieri, le emozioni», spiega la figlia Sara.

Ma c’è un motivo in più per visitare Bellano questo fine settimana. Chi non vorrebbe conoscere di persona «La signorina Tecla Manzi» o la «Figlia del Podestà», i protagonis­ti di «Almeno il cappello» o di «Una finestra vista lago»? Un altro Vitali in campo, medico condotto del paese, forse pochi lo sanno, ma è questa la sua profession­e: Andrea Vitali, autore tra i più letti in Italia. Sarà lui, sabato alle 10.30 e domenica alle 14.30, a fare da cicerone nei luoghi dove sono nati i tanti personaggi, che animano e colorano i suoi racconti, tra i vicoli lacustri nel centro del paese, ambientazi­one dei suoi romanzi di maggior successo. L’ultimo «Certe fortune», racconta i casi del maresciall­o Ernesto Maccadò. Sullo sfondo la Bellano degli anni Trenta, i cui profumi si potranno tornare a respirare a passeggio con l’autore.

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 ??  ?? Gli scattiA sinistra, Giancarlo Vitali con il figlio Velasco; a destra, l’artista con la moglie Germana, le figlie Paola e Sara, e lo scrittore Andrea Vitali Sotto, il pittore negli anni 50
Gli scattiA sinistra, Giancarlo Vitali con il figlio Velasco; a destra, l’artista con la moglie Germana, le figlie Paola e Sara, e lo scrittore Andrea Vitali Sotto, il pittore negli anni 50

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