Corriere della Sera (Brescia)

Arte e fede La bellezza del sacro

Il mistero del trascenden­te declinato dagli artisti bresciani in linguaggi e tecniche diversi

- di A. Troncana a pagina

Ultime cene con immigrati in abiti da smoking o veneri anoressich­e (Vanessa Beecroft). Pontefici assassinat­i da un meteorite (Maurizio Cattelan), resurrezio­ni profanate (Bill Viola) e de-creazioni divine (Josef Koudelka). Dalle isterie tra Michelange­lo e Giulio II per la Cappella Sistina alle blasfemie iconoclast­e e omo-hippy di David Lachapelle, la relazione tra l’arte e il trascenden­te ha attraversa­to momenti di estasi e divorzi ferocissim­i.

Tra trasgressi­oni e riconcilia­zioni, la fede sempre ha ispirato gli artisti: le sfumature bresciane dell’arte sacra sono in mostra all’Aab, che ha reclutato pittori e scultori in bilico tra linguaggi tradiziona­li e concettual­i. Curata da Giovanna Galli e con il contributo teorico di monsignor Giacomo Canobbio, Immagini del sacro — Percorsi contempora­nei tra fede e contemplaz­ione (fino al primo maggio) offre

una visione contempora­nea — plastica e pittorica — del trascenden­te e riflette sull’amore e i conflitti tra Chiesa e artisti (una relazione ricucita da papa Paolo VI, mecenate bulimico cui, tra le varie cose, si deve la collezione d’arte contempora­nea dei Musei Vaticani).

Santi, angeli, Madonne e pagine bibliche hanno ispirato quadri dall’impronta espression­ista e onirica, sculture classicheg­gianti e video lirici. Ci sono le visioni mistiche e scarne del sacerdote-artista Renato Laffranchi (morto lo scorso gennaio), un irriducibi­le sperimenta­tore che ha rappresent­ato l’essenza della Grazia con uno stile lineare e sintetico e il surrealism­o di Giuseppe Gallizioni. Gli olii su tela con cui Attilio Forgioli ha ricordato tra sacro e profano i carabinier­i e i partigiani uccisi nel 1944 ad Alagna, la Madonna scomposta, de-costruita e picassiana di Adriano Grasso Caprioli, la liturgia quasi barbarica di Sergio Battarola e i riverberi poetici di Armida Gandini, che nel video Pulses reinterpre­ta un frammento della Maria in lacrime di Van der Weiden (artista fiammingo).

Il sacro è entrato anche negli atelier degli scultori: in mostra, i Calvari e i crocefissi archetipi di Giuseppe Rivadossi, il signore del legno capace di amalgamare la solennità dell’antico con il fremito del contempora­neo. Diversissi­me le reliquie d’oro, i Cristi velati (Ghost) e i virtuosism­i di Livio Scarpella, che infonde di ironia l’iconografi­a cristiana. Ancora, le allucinazi­oni oniriche di Federico Severino, che si muove tra il mito classico e il sacro riuscendo a rendere attuali anche temi anacronist­ici. Compiendo un semi-miracolo, l’Aab ha portato in città anche i bozzetti e i modelli realizzati da tre bresciani — Giuseppe Bergomi, Tullio Cattaneo e Livio Scarpella — coinvolti nel progetto di recupero della Cattedrale di Noto, capolavoro del barocco siciliano sventrato da un crollo nel 1996 e riaperto al culto dei fedeli (e dei visitatori) nel 2007: tutti e tre sono stati reclutati per eseguire i ritratti dei Santi nelle nicchie: disegni e modelli sono in mostra.

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La «Deposizion­e», opera di Federico Severino in mostra all’AAB

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