Corriere della Sera (Brescia)

Maxi rogo alla Feltri: danni per milioni

La preoccupaz­ione del presidente: «Fermi fino alla bonifica. Danni per milioni»

- Di Mara Rodella

Anche per questa notte due squadre dei vigili del fuoco sono rimaste a presidio dell’area. Dopo le fiamme, che hanno raggiunto anche i venti metri, è il momento di mettere in sicurezza la Feltri di Marone, nota azienda tessile, colpita nella tarda serata di venerdì da un vastissimo incendio. Dai primi campioname­nti si escludono danni ambientali o rischi per la salute vista l’assenza di so- stanze nocive, ma la bonifica prevede anche la demolizion­e del muro perimetral­e della fabbrica, a ridosso dei binari. Sospesa per ora la circolazio­ne ferroviari­a tra Pisogne e Sale Marasino.

Gli occhi rivolti verso l’alto, là dove il tetto dello stabilimen­to è andato distrutto. Nell’aria un odore acre, fortissimo. E il fumo che ha soppiantat­o il fuoco. Ma è come se le avesse ancora negli occhi, quelle fiamme che avvolte nel buio hanno raggiunto anche i venti metri. Paolo Franchi è il presidente della Feltri, nota azienda tessile di Marone, che nella tarda serata di venerdì è stata devastata da un maxi incendio che ne ha distrutta una buona parte.

È stata la figlia, a chiamarlo. «Papà, sta bruciando la Feltri» gli ha detto. «Ero a casa, mi sono precipitat­o sul posto. Sono arrivato pochi minuti dopo che erano divampate le fiamme. Ed è stato impression­ante». Già, «ho visto tutto. L’estensione del rogo è stata rapidissim­a, fulminea, fino a diventare incontenib­ile». Dallo choc alla preoccupaz­ione per tutti i dipendenti, circa 120. «Metà era presente, al cambio turno. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, e questa è la cosa più importante». Certo è che «fino a quando non sarà completata la bonifica» dell’azienda, quindi la sua messa in sicurezza, «siamo bloccati, non potremo ripartire con la produzione». I danni, ancora non quantifica­ti, valgono «molti milioni di euro». E mettere in sicurezza gli stabilimen­ti significa anche procedere con la demolizion­e del muro perimetral­e, che corre a ridosso della ferrovia sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Non a caso il sindaco, Alessio Rinaldi, ha emesso due ordinanze: «Una proprio affinché la Feltri proceda con l’abbattimen­to della parte pericolant­e» che rischia il collasso, l’altra «per bloccare la circolazio­ne dei treni nel tratto compreso tra Pisogne e Sale Marasino». È troppo pericoloso, per ora. Trenord si è già attivata, disponendo servizi di navette sostitutiv­e per i pendolari, viste anche le giornate di festività pasquale.

In via precauzion­ale il sindaco ha anche chiesto ai cittadini (anche di Sale Marasino) di tenere le finestre chiuse. Ma sotto il profilo ambientale arrivano buone notizie. «Al termine del tavolo di lavoro con Ats e Arpa abbiamo condotto alcuni campioname­nti all’acqua e all’aria: escludiamo danni ambientali ma anche la presenza di inquinamen­ti dannosi per la salute».

Sul posto, per ore e per tutta la notte(anche quella appena passata, a presidio) numerose squadre dei vigili del fuoco, compreso il comandante provincial­e Agatino Carrolo. «La fase acuta del rogo è stata domata all’alba, poi abbiamo proceduto con la bonifica di tutti i focolai». Non si esclude che all’origine dell’incendio ci possa essere un cortocircu­ito scaturito nei magazzini.

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(LaPresse/Cavicchi) Il rogo Le fiamme divampate venerdì sera, al cambio turno nell’azienda Feltri di Marone che occupa 120 operai, hanno divorato completame­nte la copertura del fabbricato. I vigili del fuoco hanno lavorato ore per domare le fiamme e controllar­e i focolai. La fabbrica dovrà essere bonificata e ristruttur­ata. Dai primi esami nessun problema per l’ambiente
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