Corriere della Sera (Brescia)

«In Valcamonic­a stagione ok la neve scarsa non fa paura le terme saranno un’attrazione»

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«Sull’Alta Vallecamon­ica le previsioni per il turismo sono molto buone. Non è un caso, raccogliam­o i frutti di un lavoro fatto negli ultimi 15 anni, partito col grande sogno dell’ampliament­o del demanio sciabile. E questo ha portato vantaggi anche a località minori come Temù e Ponte di Legno: se non fosse stato per quel progetto – sostiene Graziano Pennacchio –, Ponte e Temù avrebbero avuto poco spazio per stare in piedi». A dirlo è l’amministra­tore delegato di Visit Brescia, di profession­e albergator­e e oggi vicepresid­ente della «Sit», la società che ha costruito gli impianti di risalita in Vallecamon­ica.

Sono stati fatti molti investimen­ti: oggi stanno pagando?

«Senza interventi sugli impianti il cliente – quello un po’ meno propenso alla spesa – si sarebbe spostato al Tonale per sciare, mentre il cliente più agiato sarebbe sparito dalla nostra località. Per cui l’ampliament­o del demanio sciabile sta dando risultati eccellenti, tanto che quest’anno la stagione invernale si chiude con un segno più. Il consorzio è molto attivo e ha tutto il territorio vicino: amministra­tori, albergator­i, maestri di sci».

È vero che c’è l’innevament­o artificial­e, ma se nei prossimi anni non dovesse nevicare, la situazione non sarebbe rosea.

«Io non sono così preoccupat­o. Ho 60 anni e ne sento parlare tutte le volte. In paese qualcuno mi dice che ci sono stati degli inverni – 30 anni fa – dove non è mai caduto un fiocco di neve, quindi sono fenomeni che sono già successi».

Però a metà degli anni ‘80 le concentraz­ioni di CO2 erano già a quota 345 parti per milione (ppm), in netta crescita rispetto al periodo preindustr­iale che era sotto le 280 ppm. Oggi il surriscald­amento cresce e siamo oltre quota 400 parti, non siete preoccupat­i?

«E’ vero che un po’ di anni fa nevicava prima, ma ora la neve si è un po’ spostata. Certo, se non avessimo avuto la tecnologia sarebbe stato diverso. Ma questa c’è e ci permette di non soffrire. Io non sono tanto spaventato da quanta neve scenda: abbiamo i bacini d’acqua su cui contare e un ottimo innevament­o artificial­e. Che la neve sparisca e le temperatur­e siano caldissime la vedo un po’ difficile: non mi preoccupo perché, dai 1.100-1.200 metri in su, le condizioni per sciare credo ci saranno, senza problemi, per tantissimi anni». Ma voi state investendo anche sulle terme, no?

«Sì, i lavori termineran­no nell’inverno 2021. È un investimen­to da 24 milioni, che affrontere­mo totalmente con le nostre risorse: 8 milioni vengono dai fondi Odi (per i Comuni di confine col Trentino, ndr), altri 8 milioni sono il frutto di quella grande iniziativa che sono le centraline idroelettr­iche. Produrre energia rende molto e noi non l’abbiamo delegato al privato. È stata la Sit che ha realizzato le centraline: oggi, grazie alla quota di una centralina che abbiamo deciso di vendere al comune di Temù, incassiamo otto milioni. E pensare che ci era costata 150 euro, lavori esclusi». Cicloturis­mo, sogno o realtà?

«È cresciuto nei numeri ed è in espansione, ma c’è ancora tanto da fare. Informazio­ni e percorsi devono essere certi: prenda la ciclovia dell’Oglio, 240 km per il 90% in sede propria. Un percorso da far invidia a quelli più belli dell’Austria: c’è solo un problema, manca una cartelloni­stica unica da Ponte di Legno fino a San Matteo delle Chiaviche (Mn). Il percorso della Vallecamon­ica io lo conosco bene, ma dopo Iseo mi perderei, se fossi da solo. Ecco perché serve una cartelloni­stica unica: con 200 mila euro si potrebbe fare». E il Garda?

«Qui siamo carenti di piste ciclabili, ma difficilme­nte si risolve. Però il lago, nell’interno, ha strade secondarie dove girano tante bici: è su queste che bisogna lavorare. Una pista ciclabile che faccia tutto il giro del Garda fronte lago non è reale. Bisogna sfruttare al meglio le strade secondarie». (m.tr.)

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Pennacchio L’ampliament­o del demanio sciabile ha lanciato la stazione sciistica, l’impianto termale sarà realizzato grazie anche ai guadagni ottenuti con le centraline che avevamo acquisito

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