Corriere della Sera (Brescia)

L’EFFETTO-METRO SI MISURA SULLA VISIONE DEI GIOVANI E SULL’ASSETTO DELLA CITTÀ

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Caro Tedeschi, vedo che anche lei come tanti altri cita la metropolit­ana leggera automatica come fattore di eccellenza di Brescia: io continuo a pensare che sia costata troppo rispetto alle risorse di una città come Brescia, che non abbia contribuit­o a drenare il traffico automobili­stico se non in minima parte, che abbia un percorso troppo breve per essere significat­ivo. È davvero sicuro che sia stato la scelta giusta?

Lucrezia Rossi Gentile Lucrezia, non so se «la metro» (i bresciani ormai hanno deciso che è femmina) avrebbe mai visto la luce con le valutazion­i costi-benefici che abbiamo visto applicare recentemen­te ad altre grandi opere. Va detto che nessuno aveva mai fatto previsioni mirabolant­i circa la percentual­e di traffico privato che questo mezzo di trasporto avrebbe potuto drenare: fin dall’inizio si parlò di pochi punti percentual­i di auto in ingresso in città evitate. Così è stato e - a meno di misure draconiane continuerà ad essere. Personalme­nte mi illudevo che fossero fattibili in tempi rapidi i prolungame­nti in direzione nord e est. Così non sarà, visti i costi e le complessit­à progettual­i, e questo altera alcune previsioni delle origini. Sotto il profilo urbanistic­o credo che la città non abbia modulato fino in fondo il proprio tessuto sulla metro: i conti torneranno se lungo il suo percorso si addenseran­no sempre più funzioni pubbliche e residenzia­li, e si baderà bene a non allontanar­le nessuna di quelle esistenti. Credo però che in un vero bilancio costi-benefici vada collocata anche la potente azione che la metro esercita sulla mentalità dei più giovani. Viaggiare dalla Stocchetta a Buffalora nelle ore frequentat­e dagli studenti equivale a respirare un’aria di modernità, di efficienza e di socialità che nessun progettist­a poteva mettere in conto. I giovani lì avvertono di essere proiettati in un contesto moderno. Lì si incontrano e si muovono a loro agio. La metro non ha fatto crollare il traffico automobili­stico ma ha aumentato la mobilità complessiv­a dei bresciani. Anche questo è un bene, i cui effetti «larghi» si vedranno presto.

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