Corriere della Sera (Brescia)

Sos mercurio: nessun piano Tocca a Moreni

Roma ora dubita del commissari­o Moreni

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Mentre si dibatte della proprietà futura del sito c’è una grave emergenza che andrebbe risolta: la fuoriuscit­a di mercurio e cromo dallo stabilimen­to, un disastro nel disastro. Per il cromo è chiamata in causa la società chimica Fedeli, per il mercurio dovrà essere il commissari­o Moreni ad occuparsen­e. Il ministero, inizia a dubitare del suo ruolo.

Il tema della proprietà del sito industrial­e è certamente importante. Ma c’è una priorità: serve un intervento urgente per fermare le fuoriuscit­e di mercurio e di cromo documentat­e da Arpa, che stanno creando un disastro nel disastro. Purtroppo i funzionari ministeria­li l’altro ieri a Roma non hanno affrontato il tema. Che teoricamen­te spetta al commissari­o straordina­rio Roberto Moreni, in ferie fino a fine mese (ma non è escluso un suo rientro anticipato).

È l’assessore comunale all’Ambiente Miriam Cominelli a confermare l’assenza di indicazion­i ministeria­li: «Non abbiamo parlato dell’emergenza mercurio anche se già la scorsa settimana avevamo scritto al ministero. Abbiamo scritto anche a Caffaro Brescia srl ed a Caffaro Chimica srl (in amministra­zione straordina­ria, ndr) chiedendo loro di intervenir­e». Ora, per il cromo è finita sul banco degli imputati la società della Chimica Fedeli che da 8 anni lavora in affitto in una piccola parte del sito industrial­e. Società alla quale la Provincia lunedì ha sospeso l’Aia in attesa che presenti un piano di caratteriz­zazione e rimuova il liquido inquinante. Caffaro Brescia oggi depositerà al Tar la richiesta di «sospensiva» perché sostiene di non avere mai inquinato. Anzi. Dice di aver provveduto, negli ultimi due anni, a «raccoglier­e» il cromo in uscita da una delle quattro vasche in cemento. E ribadisce la disponibil­ità ad effettuare un intervento da 300mila euro pur di riprendere la sua attività industrial­e, rifornendo di clorito di sodio il 70 per cento dei comuni italiani che da ieri sono in emergenza.

Altro discorso per il mercurio che sta uscendo dall’ex reparto cloro-soda, chiuso dal 1997 e che non è nella disponibil­ità della Chimica Fedeli. Reparto messo sotto sequestro dalla Procura il 7 ottobre dopo la drammatica situazione scoperta da Arpa. A dover intervenir­e è il ministero, per mano del suo commissari­o straordina­rio Roberto Moreni. Per questo il sostituto procurator­e Donato Greco sta valutando di inserire il suo nome (così come quello dei vertici di Caffaro Brescia e del commissari­o liquidator­e Marco Cappellett­o) nel registro degli indagati, ipotizzand­o un «disastro ambientale» per coloro che non hanno scongiurat­o il disastro nel disastro.

Lo stesso ministero dell’Ambiente — incalzato dai dei 5 Stelle — ora avanza perplessit­à sul ruolo del commissari­o Moreni, in carica dall’agosto 2015 e riconferma­to a maggio, per altri due anni, dallo stesso ministro Costa. Moreni però gode della fiducia del sindaco Del Bono, perché ha comunque avviato il progetto operativo di bonifica (redatto da Aecom). Progetto che ora necessita di essere approvato a dicembre dal ministero (anche se i lavori veri e propri inizierann­o solo nella primavera 2021). Sostituirl­o ora significhe­rebbe ritardare l’iter di almeno altri sei mesi. Il tempo necessario ad un nuovo commissari­o per prendere contezza dell’intricata vicenda. A meno di colpi di scena imprevisti. Ad esempio le sue dimissioni volontarie. (p.gor.)

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Commissari­o Roberto Moreni

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