Leopolda, con Renzi la carica dei quaranta
Via agli incontri con gli amministratori
Da Brescia a Firenze si attendono una Leopolda scoppiettante, ormai libera dai freni di un partito come il Pd che in questi mesi avrebbe frenato voglia di fare e di ridisegnare progetti nuovi per l’Italia. Da Brescia a Firenze alla convention di Italia viva e Matteo Renzi andranno in una quarantina, seguaci della prima ora, ma anche nuovi militanti. Figure storiche della sinistra renziana bresciana, ma anche una nutrita pattuglia che ha iniziato a ragionare in Valcamonica sulle autonomie. «E siamo solo all’inizio» osservano i militanti, annunciano per i prossimi mesi un lavoro di raccolta di amministratori di estrazione civica.
Fuori dal Pd Oggi è la prima dei renziani bresciani alla Leopolda. Non sembrano intimiditi dal nuovo, anzi, sembrano certi di essere solo il primo nucleo di un qualcosa di ben più grande che fiorirà. Le dimensioni del nuovo partito, Italia Viva, sono di difficile valutazione: oggi si muovono sotto il 5% ma l’ambizione è di crescere e intercettare voti in uscita dall’elettorato moderato che nella destra a impronta sovranista non si sente a proprio agio. Antonio Vivenzi è il riferimento naturale di Italia Viva a livello locale. Le Leopolde se l’è fatte tutte: «Cosa mi aspetto da questa? Sarà diversa, la prima slegata dal partito democratico. Mi aspetto meno politica e tanta attenzione sui contenuti: pensiamo all’Italia del 2029». Sul ruolo del nuovo movimento come spina nel fianco nel governo è secco: «Se qualcuno fa proposte è un bene, se le fa Renzi è un rompiscatole, mettiamoci d’accordo. La verità è che con Italia Viva il governo si è rafforzato perché oggi c’è un ulteriore ancoraggio: politico perché abbiamo già portato qualche parlamentare in più e altri ne arriveranno; culturale perchP c’è adesso una componente moderata e visibile con una idea forte di futuro». Alla Leopolda i bresciani saranno una quarantina: «Più del solito: tanti amici e tanti frequentatori della Leopolda come Nino Di Bernardo, Filippo Filippini, Sara Bodon e altri, ma anche tanti nuovi, interessati al nuovo progetto». Vivenzia scommette sulla crescita dei consensi, rivela che la prossima settimana incontrerà diversi amministratori locali di impronta civica e che l’otto novembre a Brescia arriverà Sandro Gozi.
Alla Leopolda arrivano anche diversi amministratori bresciani camuni ex Pd. Lo avevano lasciato intendere esattamente un mese fa lo hanno confermato con le mosse successive. A guidare la delegazione camuna saranno l’ex coordinatore del Pd camuno Mario Bezzi e l’ex consigliere regionale Pd Corrado Tommasi. «Dalla Leopolda mi aspetto un po’di entusiasmo dichiara Bezzi -. Sono già stato altre volte, il clima è sempre positivo, ma questa volta è un vero e proprio atto fondativo e bisogna capire se c’è un’alternativa da costruire». Bezzi dà per certo che presto altri amministratori seguiranno il nuovo movimento. D’altronde, già un mese fa aveva detto proprio al Corriere che «anche l’altra volta sembrava che quella di Renzi fosse un a corsa in solitaria e poi in tanti l’hanno seguito». Al momento l’operazione di arruolamento è visibile soprattutto ai vertici, tra amministratori o parlamentari. I voti veri non ci sono, per un po’non ce ne saranno, e per capire il peso della nuova forza bisogna accontentarsi dei sondaggi. «Ci stiamo organizzando - ribadisce Vivenzi -, alla Leopolda vedremo tante facce nuove».
"Vivenzi Sono in tanti quelli interessati al nostro progetto