Furti nelle case Intera famiglia in manette

Veloci, itineranti, istintivi. Nessun sopralluogo, colpivano e basta (in tre, a turno), al mattino o al pomeriggio, quando la gente in genere lavora: dopo essersi guardati attorno e aver scelto la villetta più isolata. In poco più di un mese, tra luglio e agosto, sono entrati in azione almeno dieci volte tra Pisogne, Esine, Berzo Demo e Bormio. Il 12 luglio in casa c’era un ragazzino di 15 anni che dormiva al piano di sopra: sentiti i rumori si è chiuso in camera e ha chiamato la mamma. Che è arrivata subito, cogliendo in flagranza il «palo» all’ingresso e un ladro che frugava in cucina. L’ha spintonata con violenza ed è scappato. Ma è da lì che i carabinieri di Breno hanno iniziato a indagare (telecamere, tabulati, pedinamenti), fino a incastrare i responsabili — in due erano già stati indagati dopo essere stati «beccati» a Ferragosto, rientrando da Sondrio, con dei gioielli per oltre 10mila euro in auto. In carcere su ordinanza di custodia cautelare una famiglia di sinti italiani di Paderno Franciacorta: padre capobanda di 47 anni, figli di 20 e 28, figlia di 23 (estranea la mamma). Tutti con precedenti, rispondono a vario titolo di rapina, furto in abitazione, lesioni e ricettazione, porto di oggetti e strumenti atto allo scasso. Il 9 luglio, sempre a Esine, con un flessibile hanno smurato una cassaforte. Il gip ha definito il loro modus operandi «collaudato e ripetuto nel tempo, con inquietante frequenza». (m.rod.)