Corriere della Sera (Brescia)

Sardini, cinquant’anni festeggiat­i a Francofort­e

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Chiude i battenti oggi a Francofort­e la 71ma Buchmesse, la più importante fiera per lo scambio dei diritti editoriali, con espositori e visitatori da tutto il mondo. Fedeli al consueto appuntamen­to, anche quest’anno nella Hall 5.0, fra i 134 editori nello Stand collettivo italiano, ecco — vicini vicini — i marchi bresciani che esprimono il meglio dell’editoria cattolica. Dopo l’acquisizio­ne — da parte della piemontese e protestant­e Claudiana — di Paideia («le cui opere benché di alta erudizione continuano ad essere ricercate» parole del direttore Manuel Kromer), ecco Queriniana, Morcellian­a con Scholé (di fatto erede della tradizione di varia dell’Editrice La Scuola), Sardini.

E riguarda proprio quest’ultima uno degli anniversar­i non passati inosservat­i alla Buchmesse: fondata in Franciacor­ta nel 1969 da Fausto Sardini, l’editrice di Bornato ha portato nella città sul Meno i fascicoli della sua rivista «Bibbia e Oriente» fondata — altro anniversar­io tondo — nel 1959, insieme a novità di ambito biblico: come Gesù di Nazareth agli inizi del cristianes­imo di Luciano Lepore. Dall’esegesi biblica alla ricerca teologica dove si è «sempre in attesa di un ricambio teologico, ma alcune personalit­à anche da noi stanno emergendo» — come ha dichiarato Alberto Dal Maso caporedatt­ore della Queriniana — una sottolinea­tura su alcuni titoli portati quassù da Via Ferri. In particolar­e quelli della collana «Biblioteca di teologia contempora­nea»: Teologia dell’ospitalità di Marco Dal Corso, La Chiesa e il suo dono di Roberto Repole, La città post-secolare di Paolo Costa, quest’ultimo apprezzato dagli editori stranieri al pari dell’atteso volume di Andrea Grillo Eucaristia e del libro di Gianfranco Ravasi Le sette parole di Gesù in croce.

Non pochi i titoli della Morcellian­a e di Scholé a Francofort­e. Il direttore editoriale Ilario Bertoletti e Sara Bignotti tornano a Brescia, fra opzioni e contratti firmati, con una certezza: «Si va sul sicuro con le opere dal fiato lungo».

Titoli e autori? «Per Morcellian­a diverse le richieste per la Storia del cristianes­imo e delle Chiese di Roberto Rusconi e il Manuale di storia della Chiesa a cura di Umberto Dell’Orto e Saverio Xeres, o la nuova edizione della Storia della letteratur­a cristiana antica di Claudio Moreschini ed Enrico Norelli. E poi i libri di Bruno Forte e Paolo de Benedetti. Quelli su Paolo VI, compreso quello di Chiara Montini. Il Galileo ritrovato con la scoperta alla Royal Society ricostruit­a da Michele Camerota, Franco Giudice e Salvatore Ricciardo», dice Bertoletti.

E aggiunge: «Per Scholé è andata bene con l’inedito di Maria Montessori Il peccato originale curato da Fulvio de Giorgi e i dizionarie­tti appena usciti: quello dei miti greci e latini di Paolo Cesaretti ed Edi Minguzzi e quello di ebraico di Marco Bertagna e Massimo Giuliani. Sì…, si possono ancora pubblicare opere così, purché innovative, capaci di vincere la concorrenz­a anche della rete... È lo spirito della collana ’’Orso Blu”, dov’è entrato di recente ‘Malato, ma non troppo’ del medico bresciano Claudio Cuccia, altro titolo che pure qui a Francofort­e si è fatto notare. Vedremo…» (m.ronc.)

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Si possono ancora pubblicare opere su temi classici purché innovative e capaci di vincere anche la concorrenz­a della Rete

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