Dopo un mese di stop Corini ricomincia da tre
Per l’allenatore restano perni inamovibili Torregrossa e ‘Ndoj, e di volta in volta dovrà scegliere tra Donnarumma e Balotelli
Un mese è lungo in ambito sportivo e le cose cambiano. Dopo trenta giorni di stop Corini ritorna al Brescia e ricomincia da tre: inamovibili, nel suo progetto, Torregrossa e Ndoj, a scelta, a seconda della situazione Donnarumma e Balotelli.
Un mese per un calciatore, un allenatore o un tifoso, può essere un periodo molto più lungo rispetto a quello che vive una qualsiasi persona. Questione d’intensità, pressione e chiacchiere puntualmente difficili da gestire. Eugenio Corini ha passato trenta giorni lontano dalla panchina del Brescia. Eppure, questo mese ha visto cambiamenti molto più grandi di quanto si possa credere.
I primi a essere cambiati — o ad aver cambiato idea — sono il presidente Massimo Cellino e lo stesso allenatore. Una settimana dopo aver pubblicamente sottolineato gli errori commessi da Corini e aver abbondantemente calcato la mano su alcune scelte prese dall’uomo di Bagnolo Mella, è arrivato il dietrofront del patron. Allo stesso modo, l’allenatore ha lasciato da parte dubbi e riserve, ingoiando il rospo e riabbracciando il progetto delle Rondinelle. Eppure, i cambiamenti più significativi riguardano i giocatori, gli uomini chiamati a riscattare un avvio decisamente difficile. Rispetto al derby contro il Verona, ultimo match in cui Corini aveva seduto sulla panchina del Brescia, il tecnico ritrova Ndoj e Torregrossa, ormai pienamente recuperati dopo i rispettivi infortuni. Ed è più che lecito aspettarsi che proprio da loro due, perni inamovibili nella squadra che ha conquistato la promozione, ripartirà la seconda avventura dell’allenatore in biancoblù. Nonostante gli ultimi esperimenti di Grosso, che ha replicato il 3-5-2 già proposto da Corini per la sfida contro l’Inter, già con la Spal si rivedrà il classico 4-3-1-2. E in attacco ci sarà solo uno tra Balotelli e Donnarumma.
La strada è tracciata e resta ben poco spazio per ulteriori equivoci tattici: le due punte possono giocare insieme solo in certi momenti della partita (leggasi: quando la squadra è in svantaggio e deve inseguire). Ma nel caso di Super Mario l’allenatore dovrà anche fare i conti con voci di mercato che si fanno sempre più insistenti: l’addio a gennaio è una possibilità concreta che solo il giocatore o il suo entourage possono smentire. Nel frattempo, Corini ritrova anche qualche giocatore rispolverato da Fabio Grosso: Leonardo Morosini e a Jaromir Zmrhal.
Non è da escludere che con il ritorno di «Genio» i due possano essere più impiegati. Ma in questo momento, la vera priorità del nuovo, vecchio allenatore del Brescia è restituire entusiasmo: in un mese può davvero cambiare tutto.