La mortalità è del 25% Il vaccino è raccomandato per neonati e adolescenti
Dalle meningiti causate dai meningococchi si guarisce nel 75% dei casi, spesso con esiti invalidanti, mentre nel restante 25% dei casi l'infezione porta alla morte. Come è accaduto per Veronica Cadei. «Molto dipende dall’indice di aggressività del germe». A spiegarlo è Guglielmino Baitelli, referente vaccinazioni dell’Asst Spedali Civili.
Il vaccino anti-meningococco per chi è raccomandato?
«Tutti i nuovi nati, cui si somministra a partire dal terzo mese di vita l’anti-meningococco B e a 12 mesi l’antimeningococco C. Poi ci sono i 12enni, cui si propone il meningococco “C” o il quadrivalente. E infine gli adolescenti, perché è in quest’età che di solito iniziano i rapporti affettivi tra coetanei».
I genitori? Gli insegnanti? «No, le persone considerate a rischio, oltre a chi fa viaggi internazionali nei Paesi ad alta endemia di meningiti, sono quelle con alcune patologie come l’anemia falciforme, il diabete mellito di tipo 1, l’immunodepressione congenita, chi è sottoposto a terapie immunosoppressive o a trattamento antineoplastico, le persone a cui è stata asportata la milza, chi è affetto da gravi malattie croniche del fegato, chi ha avuto gravi traumi o interventi cranici, chi ha una grave insufficienza renale».
E gli anziani?
«È più facile che siano colpiti da meningiti da pneumococchi».
Perché non vaccinarsi tutti contro il meningococco?
«Non avendo ancora oggi a disposizione un unico vaccino contro tutti i ceppi, anche con coperture ottimali della popolazione ci sarebbero comunque 1-3 casi all’anno di meningite da meningococco».
Ma quanto è contagiosa? «I dati statistici dicono che solo in tre casi su 100 di meningite vi sono stati casi secondari di malattia. I germi della meningite vivono nella gola degli uomini. Se escono dalla gola e finiscono all’esterno muoiono. Per il contagio serve un contatto con i liquidi corporei».
Cioè?
«Da mucosa a mucosa, con baci o respirazione bocca a bocca. Oppure starnuti ravvicinati. I germi devono passare il più direttamente da gola a gola: solo così può esserci una trasmissione. E tuttavia anche in questo caso il 97% dei malati non è contagioso e solo il 3% lo è, anche se la prevenzione sanitaria agisce sempre come se tutti i malati di meningite fossero contagiosi».
Perché si includono i familiari nella profilassi?
«Vivendo a stretto contatto possono esserci state possibilità di contatto: stesso bicchiere, posate. Parliamo di un germe che non è particolarmente contagioso, ma se ti prende è violento».
Come accorgersi di eventuali sintomi?
«La meningite non dà solo febbre, ma soprattutto rigidità nucale. Non parlo del dolore alla nuca, ma dei muscoli della testa che si fanno rigidi con difficoltà al movimento».
Quanti ceppi di meningite esistono?
«C’è un vaccino che ne copre quattro (A, C, W135, Y). Sono i ceppi più diffusi negli adolescenti, nei giovani e negli adulti. Mentre il meningococco B, se dà problemi, li crea soprattutto ai nuovi nati. Tanto che il vaccino per loro si fa dai tre mesi di vita».
"Baitelli I sintomi? Non solo febbre alta, ma anche forte rigidità nucale Il contagio è raro e solo attraverso le mucose