Corriere della Sera (Brescia)

Il mecenatism­o è un’arte

Una carrellata di ritratti di benefattor­i e benefattri­ci, un paesaggio del Basiletti gemello di quello in Loggia

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dente di Aab Massimo Tedeschi e il direttore Dino Santina. L’Associazio­ne Artisti Bresciani agisce con l’obiettivo di presentare al pubblico tesori che altrimenti rimarrebbe­ro sconosciut­i, aspetto molto apprezzato dall’Amministra­zione comunale. Così facendo, stimola gli enti a «metter mano» ai propri patrimoni, com’è accaduto con le opere di Fondazione Casa di Dio, ammirabili adesso in pienezza, con una pulizia delle tele e una freschezza di colori rinnovate. «Siamo un’Associazio­ne di artisti, ma ci muoviamo come agenzia culturale, con un approccio di ricerca — ha sottolinea­to Tedeschi —. Diamo una mano alla città a scoprire pezzi della sua storia artistica, con l’effetto collateral­e di stimolare gli enti a restaurare il loro patrimonio». Ventiquatt­ro i quadri in mostra, dal paesaggio del Basiletti, gemello di quello che campeggia sulla parete dello studio del sindaco, alla ricca ritrattist­ica che «fotografa» i benefattor­i del passato, offrendo un contributo tutto bresciano allo studio del genere. Siamo davanti ad un albo d’oro, perché «è dagli anni 40 che a Brescia non è realizzata una mostra di quadri di benefattor­i, ma questa reca in sé il pregio di una disamina critica — ha evidenziat­o Elisa Bassini, tra i curatori e autrice del saggio “Il patrimonio storico di Fondazione Casa di Dio” —. Dall’arte sacra ai quadri di paesaggio, dalle chiese alle collezioni mobili, dalle donazioni occasional­i ai ritratti appositame­nte commission­ati, viene ricostruit­o il variegato patrimonio di interesse storico artistico, spaccato coerente della storia della città». Collateral­mente alla mostra, in Aab si terranno una serie di iniziative (www.aab.bs.it). Tra queste, la tavola rotonda di martedì 10 dicembre alle 18 «La liberalità ieri e oggi. Valori, opportunit­à»; la conferenza con i curatori della mostra Elisa Bassini, Luigi Capretti e Francesco De Leonardis, giovedì 12 alle 18. E se nel suo saggio sulle biografie dei benefattor­i, Luigi Capretti fa scoprire il filone della generosità dei bresciani, la penna di De Leonardis si sofferma invece sul pittore Gabriele Rottini (1797-1858), ritrattist­a di spessore che raffigura i benefattor­i non solo come personaggi immobili, ma nell’atto stesso della carità, con un’«attenzione narrativa» e un innovativo approccio dinamico. Icone bresciane della generosità come Margherita Maffei o Ippolita Martinengo Fè, per ritratti originali antiselfie dove la presenza scenica afferisce all’essere e al fare, non all’apparire.

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«Brescia vista da Collebeato», del Basiletti: l’opera di Casa di Dio è «gemella» di quella nello studio del sindaco
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Il ritratto di don Faustino Rossini benefattor­e delle pericolant­i, di Gabriele Rottini, è una delle opere in mostra. Fra i ventiquatt­ro quadri, anche opere di Angelo Inganni, Modesto Faustini, Cesare Bertolotti, Gaetano Cresseri, Paolo Cassa, Erica Tempini Furia, Pietro Galanti, Clotilde Brusaferri in Panciera di Zoppola
Il gesto Il ritratto di don Faustino Rossini benefattor­e delle pericolant­i, di Gabriele Rottini, è una delle opere in mostra. Fra i ventiquatt­ro quadri, anche opere di Angelo Inganni, Modesto Faustini, Cesare Bertolotti, Gaetano Cresseri, Paolo Cassa, Erica Tempini Furia, Pietro Galanti, Clotilde Brusaferri in Panciera di Zoppola

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