Goldin, un viaggio «sentimentale» nell’Impressionismo
Non si fa nemmeno in tempo a concludere la lettura della prima pagina di Contro le mostre (Einaudi) di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione, un pamphlet di due anni fa, che l’imputato n.1 del mostrismo, delle mostre blockbuster (oltre undici milioni di visitatori in vent’anni), è indicato nome e cognome, Marco Goldin. Una polemica estenuante che non vale la pena risvegliare, tanto i contendenti non patteggiano. Le grandi mostre oggi sono un ricordo, anche quelle bresciane, ma il bisogno di vedere e parlare di arte è rimasto: dopo The Square di Ruben Ostlund, le sale cinematografiche e le pay tv sono inondate da documentari e fiction su arte e artisti, a riprova che il bisogno non ha subìto flessioni. E anche il teatro non è da meno.
Marco Goldin non demorde, anzi ritorna con un suo cavallo di battaglia questa sera (ore 21) nella nostra città, al Dis_Play (c/o Brixia Forum, via Caprera 5), nell’ambito del cartellone con Cipiesse, per proporre La grande storia dell’Impressionismo, un racconto–spettacolo pensato appositamente per il palcoscenico con l’importante collaborazione di Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea, e di Fabio Massimo
Iaquone e Luca Attili, due tra i principali video maker italiani. Il tour, che ha toccato le maggiori città italiane, è stato finora coronato da un grande successo di pubblico. Non è la prima volta che Goldin porta l’arte a teatro: la prima esperienza infatti risale al 2005, proprio in occasione delle sue esposizioni al museo di Santa Giulia.
«Affronterò — ci dice il critico d’arte trevigiano, che a Brescia ha lasciato una parte di sé e uno stuolo di fan nostalgici — la storia dell’impressionismo per come si è sviluppata fin dagli anni Sessanta dell’Ottocento. Fatti, personaggi, quadri, luoghi e soprattutto l’elogio della natura. Attraverso paesaggi che la scenografia video, affidata ai ledwall, racconterò questa avventura dello sguardo e della cultura con immagini che sono state girate in Provenza, sulla costa del mar Mediterraneo, nella foresta di Fontainebleau, sulle spiagge di Normandia, sulle scogliere in Bretagna. Un linguaggio visivo che unirà opere d’arte, loro particolari, disegni, fotografie d’epoca e scattate al giorno d’oggi e soprattutto brani di video che daranno il senso dei luoghi nei quali gli impressionisti hanno lavorato».
Ancora una volta un viaggio entusiasmante fatto di poesia, emozione e conoscenza tra i capolavori di Van Gogh, Monet, Gauguin, Cézanne, Degas, senza dimenticate figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt. Biglietti: 30 e 20 euro a seconda del settore, online nei circuiti vivaticket, ticketone.