Lo strano furto della Madonna «Riportatela, sarete perdonati»
La statua rubata nel Duomo di Mantova
MANTOVA Esposta per meno di una giorno e subito rubata. Ha avuto vita breve l’iniziativa del parroco del Duomo di Mantova don Renato Zenezini, che sabato scorso aveva collocato all’interno della maggiore chiesa cittadina una statua della Madonna incinta di sua proprietà. L’opera d’arte, infatti, tra la tarda mattinata e il pomeriggio di domenica è sparita. Sull’episodio indaga la polizia, che sta visionando circa cinque ore di registrazioni delle telecamere di videosorveglianza interne alla basilica. «Quello che si è verificato — spiega il parroco — è un fatto davvero triste. La statuetta non è della Diocesi e non è mai stata esposta in alcuna chiesa. Si tratta di un dono che mi era stato fatto una decina di anni fa e che ho deciso di esporre in Duomo in vista della festività dell’Immacolata Concezione. Purtroppo però qualcuno ha evidentemente gradito molto l’arte e la maestria con cui la statuetta è stata realizzata, tanto da decidere di impossessarsene».
Il parroco aveva esposto la statuetta poggiandola su di una piccola colonna all’interno della cappella del Santissimo, poco distante dall’altare maggiore. «Ricordo bene che nella tarda mattinata di domenica, dopo la messa delle 10, la statuetta era ancora al proprio posto — afferma don Zenezini —. Sono uscito dalla chiesa poco prima di mezzogiorno e sono rientrato intorno alle 17, per la messa della sera. In quel momento ho scoperto il furto».
Il parroco ha sporto denuncia alla questura lunedì mattina. E ora, comprensibilmente, attende il lavoro degli agenti di polizia che stanno visionando le immagini delle telecamere interne al Duomo. «La mia speranza è che possa notarsi qualcuno che, entrato in chiesa, sia uscito poco dopo e che possa destare qualche sospetto».
Di certo, però, individuare il responsabile del furto non sarà un lavoro semplice. La statuetta, in polvere di marmo e del peso di circa tre chilogrammi, è alta solamente una trentina di centimetri. Caratteristica, questa, che la rende facilmente trasportabile in uno zaino come in una borsa se non addirittura in un comunissimo sacchetto per la spesa.
Alla ricerca dell’oggetto di culto, il parroco mantovano domenica ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook: «Vorrei dire a chi ha rubato nella cappella del Santissimo in Duomo a Mantova la statua della Madonna incinta, che hai fatto un gesto gravissimo. Ti auguro di non riuscirla a vendere e, se la tieni con te, che ti lasci la coscienza con dei grandi sensi di colpa e tu comprenda la necessità di riportarla. Allora troverai pace».
La statuetta è stata realizzata da un gruppo di suore francesi ed è acquistabile anche oggi al costo di circa 700 euro. «La cosa strana — sottolinea don Renato Zenezini — è che non si tratta di una statua antica o di inestimabile valore. Non riesco a capacitarmi del perché sia stata rubata. Non credo sia un atto sacrilego o anticristiano. Più probabile, invece, che sia piaciuta a qualcuno che abbia quindi deciso di impossessarsene. Se invece — conclude il parroco — si trattasse di un individuo particolarmente devoto a Maria, è davvero meglio che lasci perdere».