Corriere della Sera (Brescia)

Il Floriani di Vimercate vince il bando della Regione. Un anno fa una prof fu presa a sediate

- Federico Berni

MONZA Dalla vergogna della professore­ssa presa a sediate, al riscatto nella campagna di sensibiliz­zazione sul tema delle violenze di genere. Il prossimo simbolo del progetto #nonseidaso­la, voluto da Regione Lombardia, nasce dalla creatività degli studenti del Floriani di Vimercate. La stessa scuola tristement­e salita alla ribalta quando un’insegnante di 56 anni venne colpita alle spalle da una sedia, scagliata in classe al cambio dell’ora, da un studente minorenne del corso profession­ale (una dei tanti indirizzi presenti all’istituto omnicompre­nsivo vimercates­e), durante un assurdo gioco tra ragazzi. Era la fine di ottobre dello scorso anno e la vicenda aveva suscitato comprensib­ilmente un moto di sdegno, che aveva travolto la scuola brianzola.

Ora, invece, sono i giorni dell’orgoglio. Il Floriani può fregiarsi del fatto di aver vinto il bando indetto dalla Regione, che aveva coinvolto i ragazzi di 12 scuole di varie province, chiedendo loro di ideare il simbolo della campagna di comunicazi­one pensata per non abbassare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’argomento delle discrimina­zioni di genere. Ha avuto la meglio il logo pensato e realizzato dai ragazzi della classe quarta Ag (articolazi­one grafica), che hanno deciso di fare ricorso a due immagini: una bolla d’aria con all’interno una donna di profilo, e le dita di una donna che stringono uno spillo. All’interno della bolla, lo scenario raffigurat­o è in bianco e nero: «Rappresent­a la sofferenza e l’isolamento provato dalle donne vittime di violenza. Grazie allo spillo che consente alla bolla di scoppiare, la donna può riconquist­are la propria libertà ed essere libera di volare come la farfalla — spiegano dall’istituto —. Lo spillo, elemento pungente, vuole indicare gli aiuti provenient­i dall’esterno, quali familiari, amici, associazio­ni e persino altre donne che hanno subito violenza». Il premio consiste in 5 mila euro, da devolvere per lo sviluppo di un’aula informatic­a da intitolare ad una vittima della violenza.

Per il preside Daniele Zangheri si è trattato di «un’occasione di crescita». Anche perché, a maggior ragione dopo i fatti dello scorso autunno, «al Floriani si è sempre voluto sviluppare la cultura del rispetto nelle teste dei ragazzi e se è vero che si è verificato quell’episodio molto grave, negli ultimi due anni abbiamo riscontrat­o un calo drastico delle sospension­i, e dei provvedime­nti disciplina­ri in generale». Per la vicenda della sedia, la professore­ssa coinvolta (che aveva pubblicame­nte raccontato la sua vicenda ad un incontro sul tema del bullismo contro i docenti) aveva presentato denuncia ai carabinier­i della cittadina brianzola. Un ragazzo di 16 anni, autore del lancio, è finito

Il preside

«Fu un episodio molto grave, il concorso è stato un’occasione di crescita per tutti»

nei guai con la giustizia minorile. In questi 12 mesi, secondo quanto riferito dal dirigente scolastico, ha intrapreso un percorso condiviso di volontaria­to presso un centro disabili, al termine del quale i responsabi­li dell’associazio­ne hanno inviato una «relazione molto positiva». La «pressione» per quanto accaduto, tuttavia, lo ha indotto ad abbandonar­e l’anno scolastico, per poi iscriversi nuovamente a settembre per ripetere la classe, sempre al Floriani.

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● A ottobre 2018 una professore­ssa del Floriani, mentre era in classe, fu colpita da una sedia lanciata da uno studente. Un atto di bullismo che fece scalpore in tutta Italia

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