Il Floriani di Vimercate vince il bando della Regione. Un anno fa una prof fu presa a sediate
MONZA Dalla vergogna della professoressa presa a sediate, al riscatto nella campagna di sensibilizzazione sul tema delle violenze di genere. Il prossimo simbolo del progetto #nonseidasola, voluto da Regione Lombardia, nasce dalla creatività degli studenti del Floriani di Vimercate. La stessa scuola tristemente salita alla ribalta quando un’insegnante di 56 anni venne colpita alle spalle da una sedia, scagliata in classe al cambio dell’ora, da un studente minorenne del corso professionale (una dei tanti indirizzi presenti all’istituto omnicomprensivo vimercatese), durante un assurdo gioco tra ragazzi. Era la fine di ottobre dello scorso anno e la vicenda aveva suscitato comprensibilmente un moto di sdegno, che aveva travolto la scuola brianzola.
Ora, invece, sono i giorni dell’orgoglio. Il Floriani può fregiarsi del fatto di aver vinto il bando indetto dalla Regione, che aveva coinvolto i ragazzi di 12 scuole di varie province, chiedendo loro di ideare il simbolo della campagna di comunicazione pensata per non abbassare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’argomento delle discriminazioni di genere. Ha avuto la meglio il logo pensato e realizzato dai ragazzi della classe quarta Ag (articolazione grafica), che hanno deciso di fare ricorso a due immagini: una bolla d’aria con all’interno una donna di profilo, e le dita di una donna che stringono uno spillo. All’interno della bolla, lo scenario raffigurato è in bianco e nero: «Rappresenta la sofferenza e l’isolamento provato dalle donne vittime di violenza. Grazie allo spillo che consente alla bolla di scoppiare, la donna può riconquistare la propria libertà ed essere libera di volare come la farfalla — spiegano dall’istituto —. Lo spillo, elemento pungente, vuole indicare gli aiuti provenienti dall’esterno, quali familiari, amici, associazioni e persino altre donne che hanno subito violenza». Il premio consiste in 5 mila euro, da devolvere per lo sviluppo di un’aula informatica da intitolare ad una vittima della violenza.
Per il preside Daniele Zangheri si è trattato di «un’occasione di crescita». Anche perché, a maggior ragione dopo i fatti dello scorso autunno, «al Floriani si è sempre voluto sviluppare la cultura del rispetto nelle teste dei ragazzi e se è vero che si è verificato quell’episodio molto grave, negli ultimi due anni abbiamo riscontrato un calo drastico delle sospensioni, e dei provvedimenti disciplinari in generale». Per la vicenda della sedia, la professoressa coinvolta (che aveva pubblicamente raccontato la sua vicenda ad un incontro sul tema del bullismo contro i docenti) aveva presentato denuncia ai carabinieri della cittadina brianzola. Un ragazzo di 16 anni, autore del lancio, è finito
Il preside
«Fu un episodio molto grave, il concorso è stato un’occasione di crescita per tutti»
nei guai con la giustizia minorile. In questi 12 mesi, secondo quanto riferito dal dirigente scolastico, ha intrapreso un percorso condiviso di volontariato presso un centro disabili, al termine del quale i responsabili dell’associazione hanno inviato una «relazione molto positiva». La «pressione» per quanto accaduto, tuttavia, lo ha indotto ad abbandonare l’anno scolastico, per poi iscriversi nuovamente a settembre per ripetere la classe, sempre al Floriani.