Pronto soccorso presi d’assalto code e attese
Lunghe attese in otto strutture su quindici, pazienti record a Manerbio e al pediatrico di Brescia
L’arrivo del freddo riempie i Pronto soccorso della provincia. Come spiegano gli esperti, i virus che girano sono soprattutto para-influenzali: creano disturbi gastrointestinali e problemi respiratori, mentre il picco dell’influenza vera e propria è atteso non prima di metà gennaio. In realtà, tanto basta per spingere sempre più persone – tra cui molti anziani – verso l’insegna del Pronto soccorso. Ieri poi, con gli ambulatori dei medici di base chiusi, i principali ospedali risultavano affollati. Alle 12.30 la fila c’era in tutti i presidi: dai 13 in attesa a Manerbio (più 32 in trattamento) ai 6 in coda a Esine (senza contare i 15 già presi in
I bambini All’«Ospedalino» forte affluenza per tutta la settimana: tanti genitori da rassicurare
carico). Ben 19 i codici verdi in attesa in Poliambulanza (più altri 38 in trattamento, di cui 10 codici gialli). Situazione simile al Civile: 43 le persone già prese in carico dai medici (di cui 13 codici gialli), mentre altri 15 pazienti aspettavano il proprio turno dopo il triage. Insomma, Pronto soccorso affollati dappertutto tranne che a Chiari dove però i pazienti – non pochi, ben 32 – risultavano «già in trattamento». Un trend che si è protratto per tutta la giornata.
Discorso a parte merita il Pronto soccorso pediatrico: qui l’assalto c’è stato per tutta la settimana. Bastano poche linee di febbre per spingere decine di famiglie a prendere l’auto e portare il proprio piccolo al Pronto soccorso di Brescia. Senza considerare però che la sala d’attesa – se affollata – può diventare un luogo dove è più facile contrarre germi da altri bimbi ammalati. Tra le famiglie in coda, ieri a mezzogiorno, c’erano 8 codici gialli e altrettanti verdi in trattamento. Alle sei di sera, invece, l’attesa era aumentata: 13 codici verdi in coda e 8 in trattamento (più 4 gialli). Se si guarda il bollettino di InfluNet (Istituto superiore di sanità), si capisce il trend: in Italia, fino all’8 dicembre, le sindromi influenzali hanno colpito 2,88 persone su mille assistiti. In Lombardia la soglia è più alta (5 ammalati su mille), in Veneto è 1,7 persone, in Emilia 3,4. Ma sono soprattutto i bambini di età inferiore ai cinque anni i più colpiti dai virus para-influenzali: 6,5 casi ogni mille piccoli assistiti in Lombardia contro i 2 casi su mille tra i pensionati. «L’incremento degli accessi è costante, ma questo non dipende dal picco dell’influenza che attendiamo non prima di gennaio. Ora – spiega il direttore sanitario di Poliambulanza Walter Gomarasca – girano soprattutto virus para-influenzali». Insomma, quella gestita dai medici di via don Pinzoni è «una situazione di ordinaria intensità». Come dire, il Pronto soccorso è sede anche di accessi non appropriati di chi presenta sintomi banali gestibili anche con il medico di famiglia. «Il Pronto soccorso resta a disposizione di tutti – dice Gomarasca – ma si sa che, quando il codice è bianco, le regole regionali chiedono la corresponsione di un ticket».