Ubriaco, ha ucciso i 2 ciclisti: «Sono pentito»
Così Mirko Gianesini al suo legale: «Non avevo soldi per pagare l’assicurazione»
«Provato, distrutto, devastato». Perché «so di aver sbagliato» e «ho realizzato non solo la gravità di ciò che è successo, ma anche le conseguenze alle quali adesso andrò incontro». Così, dopo la seconda notte nel carcere di Canton Mombello — dove stamattina è fissato l’interrogatorio di convalida — Mirko Gianesini, assistito dall’avvocato Roberto Pizio. Saldatore di 35 anni, è stato arrestato sabato sera per duplice omicidio stradale, dopo aver travolto con la sua Volvo due ciclisti — Francesco Bianchi, 70 anni, e Gianfranco Vicardi di 67, entrambi pensionati, amici, residenti a Cremona città — sulla strada tra Verolanuova e Pontevico. «Ero abbagliato dal sole, di loro non mi sono proprio accorto» ribadisce. O meglio, «li ho visti quando ormai erano a un paio di metri, troppo tardi per evitarli». Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo ai due ciclisti. «Ho cercato di prestare soccorso, rianimarne uno, ma ho capito subito che la situazione era gravissima», tanto che è stato Mirko Gianesini a chiamare per primo il 118, specificando agli operatori: «Mandate un elicottero».
Aveva bevuto Mirko, prima di guidare. Tanto. Il primo alcol test segnava 1,84 grammi per litro, che sarebbero saliti a 2 dopo il secondo etilometro. La sua auto, ora sotto sequestro, non aveva nè assicurazione nè revisione. «Lo so che non si fa, ma non avevo i soldi per pagare la polizza» ha detto il 35enne, peraltro sfrattato dalla casa di Verolavecchia in cui abitava, nei giorni scorsi, proprio perché pare non riuscisse più a sostenere l’affitto.(m.rod.)