Corriere della Sera (Brescia)

La neve e quei viaggi nel tempo che nessuna metropolit­ana regala

- di Francesco Savio

Nevicava, e pensavo a quanto sarebbe stato bello andare al campo d’allenament­o a osservare gli schemi nascosti dal bianco, a tirare qualche di palla di neve a Super Mario. Tanto lui le avrebbe stoppate di petto, e rovesciate in rete. Oppure avrebbe aspettato il ritorno del sole, il sabato successivo, per vincere insieme ai compagni contro il Lecce 3-0 (Chancellor, Torregross­a, Spalek). Invece ha chiamato mia madre, e ha detto:

— Oggi, dopo 62 anni di attività, chiude il nostro negozio.

— Quindi, facciamo bene i conti, dal 1957?

— Sì.

Sono rimasto con la palla di neve in mano, e per evitare l’ineluttabi­le commozione, per sorvolare sugli stati d’animo e sui ricordi che quello spazio commercial­e avrebbe sempre proiettato sulle pareti della mia memoria, circondata nella circostanz­a da materassi, cuscini, trapunte e accappatoi; ma anche da cose meno morbide rispetto agli articoli per la casa solitament­e venduti, come ad esempio l’infanzia palleggiat­a contro il muro del retrobotte­ga, cercando di non pensare alla disgrazia di non avere più un padre, sognando di diventare un calciatore, ho aggiunto:

— Lo sai cosa scriveva Aldo Busi? Che il padre, per quanto imperfetto, di un perfetto scrittore è costituito da tutti gli altri scrittori che lo scrittore si sceglie (unico tra gli umani, egli sceglie la paternità), ma la madre o è quella o è meglio che sia orfano del tutto. Ecco, la mia sei tu, e non avrei potuto desiderare di meglio.

Il negozio di famiglia allora chiudeva dopo 62 anni di attività, nevicava e non sono andato al campo d’allenament­o, ma ho preso la metropolit­ana. Per un attimo ho chiuso gli occhi sperando che i moderni convogli automatici e sotterrane­i, potessero anche far viaggiare nel tempo (ah, ritornare bambini!); ma quando ho dischiuso le palpebre, l’unica cosa mutata era la voce registrata che annunciava dagli altoparlan­ti il nome delle stazioni: fino a pochi giorni prima femminile, adesso maschile. Fermata, Mompiano. Sono sceso. Possibile fossero trascorsi tutti questi anni? Dal 1957, anno dell’apertura del negozio famigliare. Dal 1984, con i suoi giorni di palleggi infantili, delusi ma sognanti contro il muro del retrobotte­ga. Ho chiesto a un controllor­e, non ne sapeva nulla. Per i viaggi nel tempo da effettuare in metropolit­ana tuttavia, ha tenuto a precisare, l’abbonament­o mensile non bastava.

Aldo Busi, Nudo di madre, 1997

Bilanci

La chiusura del negozio di famiglia dopo 62 anni di attività induce a bilanci con la vita

 ??  ?? Da fermo Balotelli tira un calcio di punizione durante la partita con il Lecce che il Brescia ha vinto per 3-0 (Foto Ansa)
Da fermo Balotelli tira un calcio di punizione durante la partita con il Lecce che il Brescia ha vinto per 3-0 (Foto Ansa)
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