Moto-terapia per i piccoli pazienti dell’ospedale
MONZA Due pedane per il salto sono posizionate nel lungo corridoio del reparto di Pediatria, all’undicesimo piano del San Gerardo di Monza. In sella, pronto a sfrecciare con una moto elettrica tirata a settanta chilometri all’ora, c’è Vanni Oddera (sotto, foto Radaelli), il campione di freestyle motocross che ha inventato la «moto terapia». La più piccola paziente è Isabelle, ha solo sei mesi e sgrana gli occhi davanti ai colori della moto e alle bandierine arancioni che sventolano dalle camere dei degenti come se si fosse ad una gara di motocross. Il campione, 39 anni, in tuta bianca, la prende in braccio e posa per una foto ricordo. L’emozione pura è per Vincenzo, 9 anni, che aspetta questo incontro da diversi giorni. «Non vedo l’ora di salire — dice — e farmi un giro con Vanni». Desiderio espresso ed esaudito. Tempo pochi minuti e si ritrova in sella alla moto a provare l’adrenalina di un’impennata in reparto. Poi è il turno di Martina, 17 anni, che all’inizio è titubante: «Mai andata in moto in vita mia», si giustifica. Ma poi monta in sella con il campione e sfreccia felice, tra l’applauso delle infermiere e dei volontari di Abio (Associazione bambini in ospedale) che hanno organizzato questo pomeriggio speciale da regalare ai piccoli pazienti in vista del Natale. «Abbiamo contattato Vanni Oddera dopo aver visto un video sulla mototerapia — spiega Donatella Sala, responsabile dei volontari in servizio in Pediatria — è straordinario quello che fa con i bambini e i disabili. Abbiamo richiesto tutte le autorizzazioni alla Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma che gestisce i reparti materno infantili del San Gerardo e siamo felici di aver realizzato questo pomeriggio speciale». Il reparto, diretto da Andrea Biondi, è in questi giorni al completo con una ventina di pazienti. Tra loro c’è chi è pronto per tornare a casa dopo un’appendicite e chi invece a Monza torna spesso perché la struttura è un punto di riferimento non solo per l’onco ematologia, ma anche per la ricerca e la cura delle malattie metaboliche rare. «Il tempo che trascorrono divertendosi in moto — spiega Vanni Oddera— è tempo rubato alla malattia e ai pensieri più cupi. Ho iniziato dieci anni fa a condividere la mia passione per la moto e a portare negli ospedali moto elettriche e mini moto, per regalare emozioni e adrenalina».