Corriere della Sera (Brescia)

Localizzer­à sciatori ed escursioni­sti in pericolo. A Varese il primo centro del Nord Italia

- Andrea Camurani

VARESE Una chiamata che arriva alla centrale operativa dei vigili del fuoco, con la richiesta di intervento per due ragazze disperse in una zona di montagna al confine con la Svizzera, dove manca la copertura telefonica. Che fare? Fino a ieri veniva attivato il protocollo di ricerca: prime squadre sul posto, allertamen­to di volontari e unità cinofile, spesso l’elicottero. Un lavoro impegnativ­o basato molto su profession­alità, conoscenza del territorio e dell’ambiente ma che da oggi ha un nuovo alleato dal nome del personaggi­o della mitologia greca accostato alle situazioni difficili: Dedalo.

Il nuovo sistema è stato presentato ieri a Varese, città scelta come una delle tre postazioni attualment­e disponibil­i in grado di servire il Nord Italia (gli altri due centri di ricerca si trovano al comando dei vigili del fuoco di Cagliari e in quello di Viterbo, anche se qui la strumentaz­ione viene impiegata prevalente­mente per la formazione). «Per capire il funzioname­nto di Dedalo bisogna pensare a una gigantesca “bolla” che si estende per un raggio di un chilometro, capace di muoversi assieme al personale di terra. Una bolla in grado di agganciare l’utenza telefonica ricercata», spiega Tiziano Maddaloni, istruttore tecnico della Mpm srl di Civitavecc­hia, l’azienda che ha progettato il sistema assieme ad un team di lavoro composto da 12 tecnici. «Se il telefono della persona da cercare è acceso, Dedalo ricrea nella zona voluta una minincella telefonica Gsm (i tecnici la chiamano «picocella») in grado di contattare direttamen­te o tramite messaggio il cellulare del disperso». Quando l’apparecchi­o viene individuat­o nelle vicinanze, parte una chiamata e nel caso in cui il disperso non fosse nelle condizioni di rispondere, questa tecnologia è in grado di localizzar­e il punto in cui si trova la persona. I vigili del fuoco di Varese nei giorni scorsi hanno eseguito un test proprio nelle valli del Luinese in un’area che rientra nei 44 chilometri di confine col Canton Ticino dove i telefoni faticano ad avere campo: attraverso l’attivazion­e della «cellula» Gsm portatile i dispersi sono stati trovati con una approssima­zione di cinque metri. L’apparecchi­atura viene caricata agevolment­e a bordo delle jeep o degli «ucl», i furgoni allestiti da unità di comando locale mobile, ma i sensori possono essere contenuti in uno zaino.

La tecnologia è nata nel 2014 in Sardegna per ovviare al problema delle zone dell’isola prive di copertura telefonica mobile: una tecnologia tuttavia capace di agganciare e trovare il telefono anche durante catastrofi, terremoti e slavine. Il battesimo del fuoco di Dedalo avvenne durante le ricerche dei dispersi dell’hotel di Rigopiano travolto da una valanga nel gennaio del 2017 a Farindola, in Abruzzo. In occasione della presentazi­one del nuovo sistema di ricerca è arrivato a Varese anche il capo dei corpo nazionale dei vigili del fuoco Fabio Dattilo: «La tecnologia è fondamenta­le, ma lo è anche l’addestrame­nto degli uomini. Avere dei sistemi per la ricerca delle persone scomparse come quello di oggi è sicurament­e un passo avanti per un’attività che è tipica dei vigili del fuoco», ha spiegato.

 ??  ?? Il test Nei giorni scorsi l’apparecchi­o è stato testato nei boschi di Luino al confine con la Svizzera (Newpress)
Il test Nei giorni scorsi l’apparecchi­o è stato testato nei boschi di Luino al confine con la Svizzera (Newpress)

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