Guerri, frammenti jazz dal sapore «selvatico»
Èun incontro musicale del tutto particolare quello previsto a conclusione del trimestre di programmazione di Moca Suona, la rassegna di concerti al salone delle Danze di Moca (ex tribunale), che si ferma per la pausa natalizia sino alla ripresa del 23 gennaio. A palazzo Martinengo Colleoni domani si esibirà il violoncellista Francesco Guerri. Quarantaduenne, Guerri è strumentista e compositore fuori dagli schemi: si è diplomato a pieni voti al conservatorio di Cesena, ma il suo percorso accademico ha poi incrociato stili musicali diversi, dal rock, alla musica elettronica, sino al jazz, portandolo ha collaborare con musicisti quali Tristan Honsinger, Butch Morris, William Parker. Calibri pesanti, molti veri e propri big dell’improvvisazione in musica, anche se Guerri è molto chiaro in proposito: «Non è vero che improvviso, non improvviso quasi nulla. Improvviso quando scrivo, e quando creo ogni tanto ho delle strutture aperte, ma l’improvvisazione in realtà nel live l’ho ingabbiata dentro una scrittura essenziale e rigorosa, e quando suono è questa compressione a generare il movimento delle dita. Da quando la tengo l’improvvisazione rinchiusa lì finalmente ho trovato un mio respiro: più spazio, più libertà e incredibilmente molti meno vincoli e molta più varietà. E, comunque, se non lo dico, nessuno si accorge in che misura le cose che suono sono scritte oppure no, quindi il problema non si pone proprio». A Moca Suona Guerri presenterà il suo terzo album da solista — Su Mimmi non si spara! — registrato in tre sedute d’incisione e da poco licenziato per la RareNoise Records. Dodici brani che sono un po’ l’epitome del suo percorso creativo, che abbraccia le espressioni più diverse, ma si definisce sempre di più in una ricerca incessante sulle tecniche esecutive e sul suono, nella quale spesso il racconto prende le mosse da frammenti di un originalissimo mondo sonoro. «Sono spesso piccoli frammenti che odorano di selvatico, germi di vita che mi si appiccicano addosso e che porto con me ovunque vada. La mia identità, il mio odore, il sapore della mia carne». Ore 18.30, ingresso libero. ( t.mor.)