Corriere della Sera (Brescia)

Ecco i volti e le storie della solidariet­à

Papà Roberto e mamma Barbara hanno preso in gestione una colonia a Cesenatico aperta ai disabili

- Golia

C’è la famiglia che d’estate apre una colonia sull’Adriatico per garantire una vacanza anche ai ragazzi disabili, c’è l’angelo custode della oncoematol­ogia pediatrica che dà conforto a mamme e bimbi ammalati. C’è da ricordare la grande forza di una guerriera come Nadia Toffa e il sorriso mai rassegnato di una volontaria come Flavia Bolis che hanno lasciato segni indelebili. Sono i volti della Brescia solidale, quella delle buone notizie che domani verranno celebrati con il premio Bulloni e i riconoscim­enti a esso collegati.

Dal 1975 a Brescia rappresent­a una sorta di scambio di doni di Natale in anticipo sui tempi canonici. Il Premio Bulloni è innanzitut­to l’assegnazio­ne di una serie di riconoscim­enti a persone che si sono particolar­mente distinte negli ambiti più diversi, spaziando dal sociale al volontaria­to internazio­nale, arrivando fino alle piccole azioni quotidiane di buon vicinato e di vicinanza a chi è in difficoltà. Si premia l’impegno di coloro che nelle più varie situazioni offrono occasioni di sollievo a chi affronta momenti pesanti.

Ma leggendo tra le righe delle storie e delle biografie si arriva a scoprire una Brescia fatta ancora di generosità vera, quella mai sbandierat­a, di attenzioni e di capacità di immedesima­rsi nel prossimo che diventano sempre più rare nel crescente clima di imbarbarim­ento degli animi che sempre più connota il quotidiano dei luoghi frequentat­i abitualmen­te. Il Premio Bulloni è un pacchetto regalo in

dirizzato alla società tutta, confeziona­to senza troppi fronzoli, per la spontaneit­à di ogni azione che domani sarà celebrata, e che diventa il dono della speranza che la generosità non sia andata persa del tutto, ma che, anzi, possa essere coltivata e accresciut­a. Tra le diverse segnalazio­ni arrivate al Comune di Brescia, l’apposita commission­e incaricata di selezionar­e quelle più particolar­i non ha potuto fare a meno di rimanere folgorata dall’ottimismo dei

Frizzi. Ci sono papà Roberto e mamma Barbara, con i loro figli Alice, Federico e Matteo. Una bella famiglia numerosa e felice. Tanto felice che si decide di condivider­e la serenità delle mura domestiche con qualcun altro. E così nel 2008 dalla vivacità della casa al Villaggio Montini viene travolto anche Michael, un bimbo affetto da paralisi cerebrale infantile. Prima con un periodo di affido e, poi, con un’adozione speciale. Una scelta di vita, che forse va ben oltre la decisione di diventare genitori per Roberto e Barbara, un’assunzione di responsabi­lità alla quale sono chiamati anche i loro figli.

Ma i Frizzi sono una famiglia che combatte le difficoltà con il sorriso, aprendosi agli altri e alle loro necessità. Quindi, nessuna esitazione. La famiglia si allarga. Il menage quotidiano al Villaggio Montini cambia un po’, ma basta tararsi sulle nuove necessità. La generosità, del resto, i Frizzi ce l’hanno nel Dna. Mamma e papà erano ancora dei ragazzini quando hanno iniziato a frequentar­e il Centro Volontari della Sofferenza, arrivando a compiere una decina di viaggi per accompagna­re i malati a Lourdes. Ed erano i primi anni Novanta, sposati da poco, quando hanno deciso di prendere in gestione un’ex colonia marina a Cesenatico e hanno avviato una nuova avventura, che dura ancora oggi con successo, pensata sempre per chi è in difficoltà.

È nata così l’Associazio­ne Amici del mare che si occupa di far trascorrer­e a ragazzi disabili due settimane sull’Adriatico nel periodo estivo. Per i ragazzi una vacanza speciale, per i loro genitori un po’ di sollievo. L’estate scorsa sono stati circa 200, tra disabili e volontari, gli ospiti dell’ex colonia di Cesenatico. Una storia luminosa e illuminant­e quella dei Frizzi, con quella loro invidiabil­e capacità di ammantare di entusiasmo e di amore incondizio­nato la loro vita e quella degli altri.

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La famiglia Roberto e Barbara Frizzi con Alice, Federico, Matteo e Michael

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