Ucciso a colpi di spranga da un rapinatore
Dramma a Legnago. Il titolare Mario Piozzi, 60 anni, era originario di Quinzano
È stato preso a sprangate nella sua sala slot e scommesse e lasciato agonizzare in una pozza di sangue. L’efferato omicidio è avvenuto domenica sera, vicino al centro di Legnago, in provincia di Verona. La vittima, Mario Piozzi, 60 anni, era originario di Quinzano d’Oglio e viveva a Roè Volciano ma da alcuni anni si era trasferito proprio a Legnago: è morto dopo essere stato trasportato in ospedale dai soccorritori di Verona Emergenza per le gravi ferite riportate. Sulle cause e la dinamica dell’omicidio stanno ora indagando i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Verona, insieme ai militati della compagnia di Legnago che hanno provveduto a mettere i sigilli all’esterno del locale che è stato sottoposto a sequestro. Piozzi è rimasto ucciso a seguito di una rapina.
È stato preso a sprangate nella sua sala slot e scommesse e lasciato agonizzare in una pozza di sangue. L’efferato omicidio è avvenuto domenica sera, vicino al centro di Legnago, in provincia di Verona. La vittima, Mario Piozzi, 60 anni, era originario di Quinzano d’Oglio e viveva a Roè Volciano ma da alcuni anni si era trasferito proprio a Legnago: è morto dopo essere stato trasportato in ospedale dai soccorritori di Verona Emergenza per le gravi ferite riportate. Sulle cause e la dinamica dell’omicidio stanno ora indagando i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Verona, insieme ai militati della compagnia di Legnago che hanno provveduto a mettere i sigilli all’esterno del locale che è stato sottoposto a sequestro.
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, Piozzi è rimasto ucciso a seguito di una rapina. Intorno alle 22 di domenica sera, l’aggressore si è fatto aprire la porta sul retro dalla vittima, poi con il volto coperto e armato di un bastone, o pare di una spranga, ha colpito in maniera violenta alla testa il 60enne, anche dopo che si era già accasciato a terra. Poi si è diretto verso la cassa trafugando l’incasso, circa 3 mila euro, ed è fuggito facendo perdere le proprie tracce. A scoprire il corpo esanime della vittima riverso in una pozza di sangue, è stata, poco meno di un’ora dopo l’aggressione, la figlia della socia in affari di
Piozzi, una donna di origine moldava (ma di cittadinanza romena) che abita nella stessa palazzina.
La pista battuta dagli inquirenti, per ora, gira attorno ai frequentatori del locale di scommesse. Il responsabile dell’omicidio potrebbe essere uno degli habitué della sala slot, una persona che la vittima probabilmente conosceva molto bene. Gli investigatori stanno inoltre visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per raccogliere elementi utili all’individuazione del responsabile.
«Sono ancora molto scossa. Non meritava di morire a bastonate, era una brava persona», dice commossa Paola Corradini, proprietaria del locale gestito da Mario Piozzi: «Davvero un gran lavoratore. Si spaccava la schiena. Faceva il doppio lavoro. Lasciavo perdere quando era in ritardo con i pagamenti, eravamo amici. Se gli chiedevo un favore, me lo faceva sempre. Lo sapevano tutti che quella sala slot era in deficit; non capisco cosa cercassero quelli che hanno fatto la rapina». Anche i residenti della zona sono senza parole. «Saranno state le 22.15, c’erano l’ambulanza e i carabinieri. Sono venuti a chiedermi se avessi visto un uomo fuggire — racconta Stefano Frisoni, titolare di Sapori di Casa, ristorante dall’altra parte della strada — Non so cosa sia successo. Da qui non abbiamo sentito spari. Ho visto i vicini scendere in strada». «Un fatto sconvolgente — aggiunge Elena Antonioli, titolare del negozio di abbigliamento Bibox — Lo conoscevo perché eravamo vicini di negozio. Era una persona a modo, normale. Un lavoratore. Gli davo gli scatolini vuoti che a lui servivano per tenere le scartoffie del negozio».
Sul posto c’è anche uno dei residenti del palazzo al civico 18 accanto alla sala slot, dove abitava anche Piozzi. «Lo conoscevo di vista. Stava davanti al suo locale a fumare e ci salutavamo — dice — Era arrivato da poco e aveva avuto in gestione il locale». A quinzano vive ancora il fratello della vittima, Andrea Piozzi: «I carabinieri ci hanno detto che tutte le piste sono aperte. Potrebbe trattarsi di una rapina, di qualche scommettitore che ha perso soldi. Secondo alcune indiscrezioni, le telecamere interne avrebbero ripreso un uomo incappucciato».
Il ritrovamento
A trovare il corpo di Piozzi è stata la figlia della sua socia in affari che ha dato l’allarme