Rolfi alla Loggia: parco fotovoltaico nei campi con i Pcb
delle aree agricole inquinate in via Rose
Un parco fotovoltaico nei campi incolti a sud della Caffaro: l’assessore regionale Rolfi propone alla Loggia l’idea del tavolo Basta Veleni (proposta già nel 2011 da Aldo Rebecchi) e si dice pronto a collaborare.
I 75 ettari di campi agricoli a sud della Caffaro, che si distendono lungo la tangenziale ovest, tra la ferrovia e via Milano, «potrebbero ospitare un maxi parco fotovoltaico. Si potrebbero affittare i terreni dai proprietari, costretti a tenerli incolti da 18 anni, dando così loro una possibile fonte di reddito. La Loggia potrebbe coinvolgere A2A nel progetto. Ne ho parlato recentemente con l’assessore comunale Federico Manzoni (che oltre alla Mobilità ha la delega anche ai Servizi Istituzionali, ndr). La Regione è disponibile a fare la sua parte. Certo è una proposta dell’ambientalista Ruzzenenti ma è degna di approfondimento». Sono parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, che in passato per quell’immensa area aveva anche pensato un maxi bosco urbano, idea che piace anche al sindaco Del Bono. E non è detto che le due proposte non possano convivere.
Una proposta avanzata già nel 2o11 da Aldo Rebecchi, «Si potrebbe produrre energia pulita coinvolgendo A2A, trovando una fonte di reddito per i proprietari;» disse l’ex deputato dei Ds, che pensava anche a fasce boschive lungo la tangenziale. E gli inquinanti nel terreno? Con i decenni vanno naturalmente degradandosi; processo che sarebbe accelerato dalla presenza di un bosco. Ma Rebecchi non puntava solo al bosco urbano (idea che invece piaceva ad Ettore Brunelli, assessore all’Ambiente nella giunta Corsini fino al 2008) per il semplice fatto che prima si dovrebbero acquistare quei campi. Un problema che ha ben presente oggi l’assessore regionale Rolfi: «Se realizzassimo il bosco urbano dovremmo capirne bene le modalità». Acquistare terreni inquinati potrebbe apparire sconveniente agli enti (Comune in primis) ma un affitto a lungo termine per installare un grande parco fotovoltaico — magari fatto dalla multiutility che da quattro anni a questa parte ha intrapreso una svolta green — permetterebbe il rientro della spesa. È la stessa posizione del tavolo Basta Veleni, che la interpreta come una «exit strategy» cittadino dal sistema teleriscaldamento-incenerimento di rifiuti. I proprietari non dovrebbero porre veti «visto che su quei campi e sono costretti anche a pagare l’Imu» aggiunge Rolfi. Sembra assurdo ma è così: inutilmente la Loggia aveva chiesto una «deroga» al governo per prevedere un’esenzione di legge a quell’ingiusta tassa (recentemente su change.org è stata lanciata anche una petizione per togliere l’Imu a quei campi).
Non sono mancate altre proposte per questi campi: l’architetto Valerio Vitali propose di costruirci un nuovo stadio (corredato da una fascia boschiva). E dopo i risultati della sperimentazione condotta da Ersaf, che ha dimostrato come diverse colture — mais, orzo, frumento, triticale — crescessero senza assorbire i Pcb, c’era chi pensava ad un suo nuovo utilizzo agricolo, magari coltivando biomasse (proposta del commissario Moreni).
Per assurdo il futuro di questa grande fetta di città — che misura dieci volte il sito industriale di via Milano — è più incerto di quello dell’ex fabbrica, dove la Loggia ha previsto un grande parco pubblico (scenario che si concretizzerà tra circa dieci anni). «È un tema da porre con forza al ministero» chiude Rolfi. Già, più che i 500mila euro stanziati dalla Regione per il recupero agricolo di questi campi, è il quadro d’insieme che andrebbe definito.
Se da più parti si indica la strada del parco fotovoltaico, perché non realizzarlo?
L’idea di Basta Veleni Il tavolo ambientalista sostiene il piano che fu proposto già nel 2011 da Aldo Rebecchi