Corriere della Sera (Brescia)

La nascita tra medicina e filosofia

Pensiero Una studiosa e un ginecologo affrontano le domande esistenzia­li sull’atto che genera la vita Il processo naturale, l’etica medica, la paura e il dolore: ritorno ai fondamenta­li

- di Sara Bignotti

La nascita ha, per la medicina, un significat­o clinico e fisico; per la filosofia, in quanto soglia della vita ne ha uno esistenzia­le e metafisico. Pur essendo un evento fisiologic­o o naturale — cerchiamo di mettere a fuoco in questo libro secondo quali parametri — quando si tratta di gestire il parto come evento medico e vissuto personale non è sufficient­e una spiegazion­e causa-effetto che lo riduca a un passaggio lineare da uno stato a un altro, ante e post-partum, perché è insufficie­nte da tutti i punti di vista, antropolog­ico ma anche propriamen­te ostetrico.

La nuova cultura della fisiologia della nascita, con le sue ambivalenz­e, dove conduce? Qual è la sua “visione” di tale evento umano? Abbiamo tentato di comprender­lo nei tre momenti del nostro dialogo, riguardant­i le raccomanda­zioni sanitarie sulla fisiologia del parto, la ridefinizi­one di cura ostetrica e l’esperienza del dolore in travaglio.

Quando si parla di naturalità della nascita, diversi possono essere gli approcci, empirico-descrittiv­o ma anche analitico-riflessivo, e questo fa sì che ci si divida nell’interpreta­zione.

Il concetto di «natura», e più propriamen­te di fisiologia della nascita, rivisitato alla luce della storia e della cultura apre le porte a un nuovo «umanesimo»; l’«etica» profession­ale, declinata a mimente sura di quell’anima e di quel corpo materno, da modello astratto si determina come una singolare — e a ben vedere innata — «cura ostetrica»; le «emozioni» contrastan­ti che caratteriz­zano il travaglio di parto — paura, attesa, felicità — sono i modi con cui si fa esperienza e conoscenza del parto: un sapere del parto, fondato sulla relazione della madre con il suo bambino e con chi l’assiste, che può essere la base per ripensare le pratiche cliniche stesse e una medicina «empatica».

A emergere non è una astratta «metafisica del parto», ma una concreta visione in grado di illuminare le prassi in uso.

Il nostro libro cerca di distillare le parole chiave, e le corrispond­enze cliniche, di un sapere del parto non costituito di cliché prestabili­ti ma, seppure universale, assolutame­nte unico nell’esperienza che se ne fa quotidiana­in ogni Sala parto.

Cosa significa «parto fisiologic­o», e come può essere favorito? Quali caratteris­tiche ha, dovrebbe avere, potrà effettivam­ente avere nei prossimi anni una Sala parto adeguata al parto fisiologic­o, cioè non «medicalizz­ato», e con quali effetti sulle nascite?

Quali sono le procedure più adeguate, quelle più attese e disattese dalle donne?

In che modo migliorare l’assistenza ostetrica ma anche la partecipaz­ione attiva delle donne al travaglio?

Cosa le donne possono e devono aspettarsi?

Come affrontare la paura e il dolore del parto?

Questi sono alcuni degli interrogat­ivi che cerchiamo di affrontare, questioni che si incastonan­o nel quadro della evoluzione storica della medicina ostetrica, degli specifici mutamenti di approccio medico e clinico alla nascita e delle linee guida dell’Organizzaz­ione mondiale della Sanità (OMS), che aprono indirizzi di ricerca, in parte consolidat­i e in parte da esplorare.

Ogni madre è partecipe di un tempo infinito e di un sapere viscerale la cui logica — logos — non può essere ridotta alla sola spiegazion­e scientific­a e alla routine medica.

Proviamo a delineare questo «sapere» ponendo l’unicità dell’evento della nascita al centro di una realtà ospedalier­a; una struttura, come molte altre, dove la storia umana tende troppe volte a scolorire.

"Precursore Socrate, che era figlio di un’ostetrica, definiva maieutica l’arte di far nascere nuove idee

"Relazioni Centrale è la relazione della madre con il bambino e con chi l’assiste, per ripensare una clinica «empatica»

"Logos Le madri sono portatrici di un sapere viscerale, il cui logos non può essere ridotto a semplice routine medica

Ci rivolgiamo alle madri, protagonis­te, ma anche ai padri e al personale sanitario, a tutti coloro che sono coinvolti nella nascita di un bambino, senza contrappor­re l’evidenza fisica e clinica, di cui il ginecologo è specialist­a, al vissuto che nel racconto di ognuna rivela una diversa razionalit­à del parto: emotiva, narrativa, esperienzi­ale.

Una razionalit­à costellata di parole chiave che può forse trovare una guida nella filosofia, se già Socrate — la cui madre era ostetrica — attribuiva alla maieutica questo alto compito: «far nascere».

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 ??  ?? Attesa La Madonna del parto di Piero della Francesca, capolavoro che parla di una gravidanza, di un parto che si avvicina
Attesa La Madonna del parto di Piero della Francesca, capolavoro che parla di una gravidanza, di un parto che si avvicina

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