Il vescovo apre sul sinodo
Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, apre alla possibilità che in un futuro non lontano la Chiesa bresciana sia chiamata a un’esame di coscienza e a un’autoriforma, che insomma venga convocata una di quelle grandi assise che scandiscono la storia della chiesa locale, ne ridisegnano le strutture, ne aggiornano la pastorale.
«Convocare un sinodo della Chiesa bresciana, perché no? Questo, però, dopo aver compiuto la visita pastorale come fece il vescovo Morstabilini. Una visita che intendo compiere, dopo averla preparata bene». Il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, ha aperto così alla possibilità che in un futuro non lontano la Chiesa bresciana sia chiamata a un’esame di coscienza e a un’autoriforma, che insomma venga convocata una di quelle grandi assise che scandiscono la storia della chiesa locale, ne ridisegnano le strutture, ne aggiornano la pastorale. L’annuncio è giunto durante la presentazione, l’altra sera alla Libreria Paoline, del libro di monsignor Giacomo Canobbio «Quale riforma per la Chiesa?» (Morcelliana). Nel recente passato un sinodo venne convocato nel 1952 da mons. Giacinto Tredici che ricorse a un’escamotage giuridico per far udire anche la voce dei laici (allora non canonicamente prevista). Un grande sinodo si svolse nel 1979, ed è quello che ha plasmato le attuali strutture della diocesi. Un sinodo circoscritto al tema delle unità pastorali si svolse infine nel 2012 su iniziativa del vescovo Luciano Monari. In una libreria stracolma il vescovo ha sottolineato il metodo della «sinodalità» che rappresenta esso stesso una modalità nuova di essere Chiesa: «Non significa sistema democratico — ha sottolineato il vescovo — o decidere a maggioranza. Significa rovesciare la piramide gerarchica che di solito abbiamo in mente, significa porre in alto il popolo di Dio. Significa che il vescovo assume decisioni dopo aver ascoltato, e decide alla ricerca del bene di tutta la Chiesa». Un metodo, ha detto mons. Tremolada, che egli stesso ha applicato in vista della promulgazione, che avverrà il 25 gennaio, delle nuove linee guida di pastorale giovanile. Uno dei cui frutti sarà la costituzione di un Consiglio pastorale giovanile diocesano. (m.te.)