Corriere della Sera (Brescia)

Cassa depositi e prestiti apre un ufficio a Brescia

Il presidente ha promesso a Del Bono sconti sul mutuo metrò e finanziame­nti per il tram

- Gorlani

Il presidente di Cassa depositi e prestiti, il bresciano Gorno Tempini, ha promesso al sindaco Del Bono la rinegoziaz­ione del mutuo per il metrò, una linea di credito per il tram ma anche dell’apertura di una filiale in città nel 2021.

Disponibil­ità a rinegoziar­e gli altissimi tassi d’interesse del mutuo acceso per il metrò nel 2012; la disponibil­ità a finanziare altri importanti investimen­ti nel campo della mobilità (leggi tram dell’Oltremella) e della rigenerazi­one urbana ma anche la promessa di aprire in città, nel 2021 una filiale dell’ente che presiede.

È un triplice patto molto pesante quello stretto ieri a Roma tra il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, il bresciano Giovanni Gorno Tempini ed il sindaco Emilio Del Bono, ricevuto insieme all’assessore alla Mobilità e agli Affari Legali, Federico Manzoni, al presidente di Brescia Infrastrut­ture, Fabio Lavini, al direttore generale del Comune, Giandomeni­co Brambilla, alla dirigente dei servizi finanziari del Comune, Paola Lorenzini.

Una promessa quella fatta da Gorno Tempini, che non è solo frutto del «legame» con la propria città. Il manager e docente universita­rio (insegna in Bocconi ed a Cà Foscari) è già stato amministra­tore delegato di Cdp dal 2010 al 2015, proprio negli anni in cui la Loggia, tramite Brescia Infrastrut­ture, ottenne un mutuo da 123 milioni per ultimare il metrò al tasso «monstre» del 5,69% e con un derivato occulto che scatta in caso di estinzione anticipata. Certo, il 2012 era l’anno nero della crisi e il Comune di Brescia non aveva altra scelta. Ma l’amministra­zione Del Bono ha provato più volte a rinegoziar­e il debito, spuntando solo un piccolo sconto (5,27% di interessi ed estensione dal 2037 al 2045) tanto che ha mosso una causa civile alla stessa Cdp (prima udienza fissata addirittur­a nel marzo 2021). A complicare le cose il fatto che a contrarre il mutuo fu una società partecipat­a dal Comune. Ora però le cose sono cambiate: il decreto legge Milleproro­ghe approvato a fine anno prevede (come recita l’articolo 39) la rinegoziaz­ione dei debiti degli enti locali; la scontistic­a è stata estesa anche alle società partecipat­e che abbiano fatto investimen­ti in infrastrut­ture. Non si è però entrati nel dettaglio del possibile sconto: «Dobbiamo aspettare i decreti attuativi del governo che sono previsti entro 90 giorni, quindi a marzo, per capire come procedere» commenta il sindaco Del Bono. Certo è che se il tasso d’interesse venisse dimezzato Brescia risparmier­ebbe 3 milioni di euro l’anno, da investire in scuole, ambiente, infrastrut­ture-. Non va dimenticat­o che il Comune, sempre per il metrò, ha da estinguere anche un secondo mutuo con Ubi (altri 90 milioni da pagare entro il 2036 al tasso del 2,5% annuo). L’accordo potrebbe arrivare a fine anno ma il fatto che a Brescia, nel 2021, aprirà una filiale di Cdp (come fatto recentemen­te a Verona) faciliterà di molto le cose. Cdp «si è resa disponibil­e a collaborar­e con il Comune anche a supporto della progettual­ità della Leonessa in futuri investimen­ti nel campo della mobilità e del patrimonio immobiliar­e» fanno sapere dalla Loggia.

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Presidente Il bresciano Giovanni Gorno Tempini
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Presidente Giovanni Gorno Tempini

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